P.: — Sergio potresti dirmi di più sulla dissoluzione della paura della morte?
Sergio: — Lester Levenson lo ha fatto prendendo quel sentimento di paura e trasformandolo gradualmente in Amore. Però, egli stesso dice che nei workshop che guidava non lo faceva fare, perché aspiranti non sufficientemente disidentificati col corpo avrebbero potuto correre il rischio di avere attacchi di panico.
Io allora sono andato a un altro principio molto noto nella spiritualità che anche Lester riscopre da sé: IL PENSIERO CREA LA REALTÀ APPARENTE CHE VIVIAMO!
Ho poi chiesto a un sadhaka avanzato di provare a lavorare in questo modo:
1. Prendi un oggetto di lavoro molto ampio che io chiamo ‘Stato di limitazione’. In esso includi la paura della morte, l’identità col corpo fisico, e tutti i possibili sentimenti credenze e identità limitanti.
2. Poi poniti la domanda: “Quale schema mentale produce questo mio stato di limitazione?”.
3. Poi guarda cosa emerge dalla mente, senza valutarlo e giudicarlo; ad esempio: non valgo niente, sono confuso, sono malato, da questa malattia non si può guarire, sono destinato alla morte, ho cercato di descrivere una breve e luminosa parabola ma non ci sono riuscito, nessun contenuto, e altre possibili amenità. Mi ha riferito che all’inizio si è trovato come un principiante all’Intensivo di Illuminazione, cioè sommerso dalla mente; ma continuando, gradualmente le identificazioni mentali che occludevano la Verità hanno cominciato a diradarsi.
È una domanda-koan che potrebbe andare avanti a lungo.
Non ci si dovrebbe fermare a liberazioni temporanee. Hai avuto un’esperienza diretta? È bellissimo, la tua vera natura si sta mostrando. Sii felice, sospendi e fai altre cose. Poi torni a sederti e continua il lavoro con la stessa domanda-koan, finché non sei stabile come illimitato.
Può essere applicato ad aree più ristrette; esempio: “Quale schema mentale produce la mia paura di uscire? delle donne? la mia incapacità di fare/avere denaro? o qualsiasi altra cosa… e si procede nello stesso modo.
Concettualmente è una tecnica semplice da comprendere, ma è un lavoro per veri duri. Per la maggioranza si tratta di attraversare tutta la mente e andare oltre; nella mitologia è l’eroe che fa questo… Per chi invece è già vicino al Sé sarà leggero, o non ha bisogno di farlo.