Ti svegli. È mattina. Sei ancora tra i fumi del sonno. Resti a letto e guardi dentro. Vi sono ricordi di contrarietà che hai avuto ieri; varie tue identità, alcune gradite e altre no; frammenti di immagini di ricordi remoti. Niente di definito che potresti descrivere, ma questo panorama indefinito, fatto di alti e bassi, di alti auspicati e di bassi indesiderati, non ti piace. Lo osservi con la propensione ad accettare tutto. La prima considerazione che subito ti appare è: “E quando mai riuscirò ad accettarlo”. Invece, come per miracolo, dopo un po’ tutto diventa pura coscienza neutra. “Perbacco.” esclami, “Il mondo è creato dal gradire e non gradire dell’ego”.