Accettando il momento presente così com’è – sia la Tua e non la mia volontà –, oltre a rimanere stabili nel Sé si va attraverso la più intensa purificazione. Finalmente tutte le espressioni di Shakti che abbiamo rifiutato sono libere di emergere e quindi dissolversi nello stato unitivo.
L’ottuplice sentiero di Patanjali dice: con gli asana si ottiene un’intensa purificazione, col pranayama si ottiene una purificazione ancora maggiore, purificazione progressivamente ancora maggiore col pratyahara, con la concentrazione, col sabija samadhi (samadhi con percezioni), col nirbija samadhi (senza percezioni).
Col rimanere stabili nel Sé, accettando qualsiasi moto che Shakti ci presenta così com’è, si ottiene la MASSIMA PURIFICAZIONE! Ma non è sadhana! Non c’è più una sadhana, avviene spontaneamente.
Vediamo ora cosa capita all’illuminato che abbiamo preso come esempio nel precedente post. Lui nella sadhana non ha avuto samadhi strabilianti da romanzo spirituale, non è rimasto in una grotta 40 anni nella trance del nirvikalpa samadhi, non ha fermato i pensieri, e non ha i silenzi di Robert Adams… Invece ha una mente rumorosa come una grancassa, per non parlare dell’ignominioso desideri di sesso con galline… Comunque, non opponendosi a nessuna espressione di Shakti, la trascende e in tal modo permane nel Sé. Lo stare nel Sé porta la sua forma a purificarsi per i motivi che ho detto sopra. Quindi, col tempo, egli conoscerà nirvikalpa, silenzi ecc. ecc. Ma come è Assoluto egli è oltre qualsiasi esperienza, incluse le esperienze spirituali più elevate. Se si attacca a quelle e vuole trattenerle, resisterà a Shakti e così uscirà (apparentemente) dal Sé. Shakti è perennemente mutevole: ora fa apparire il nirvikalpa, ora uno stato di rabbia o chissà che. Lo stato unitivo stabile sei Tu medesimo in quanto Sé, non esperienze temporanee.
Quando si è pronti per entrare nello stato stabile?
Tre i prerequisiti:
- Conosci il Sé attraverso esperienze dirette
- Hai chiaro che tutta la manifestazione fenomenica è un’illusione
- Il tuo più grande desiderio è la Realizzazione. In tal caso, anche se hai altri desideri, appassiranno nello stato stabile.
Molti aspiranti che hanno questi requisiti, perché non si stabilizzano nel Sé?
La causa principale sono i loro PREGIUDIZI SU COME UN REALIZZATO DOVREBBE ESSERE.
Non riescono a rilassarsi. Quando giunge un moto di Shakti che ritengono incompatibile con l’illuminazione, oppongono resistenza, e così facendo escono subito (apparentemente) dal Sé. Decaduti dal Sé si scoraggiano e pensano che occorra loro ancora tanta sadhana per purificare la loro forma, così da rendere stabili quelle qualità che credono debba avere un illuminato. Ma questa è un’idiozia. Mantenere stabili delle qualità? Significa voler mantenere stabile l’impermanenza. Shakti è ‘stabilmente’ mutevole! L’unica cosa stabile è la Coscienza, che è Ciò che sei Tu. Non potete bloccare Shakti nelle impressioni che a voi piacciono come fosse un’istantanea, con tanto di sorriso di circostanza. Shakti non va fermata, Shakti va trascesa! E la si può trascendere ‘solo’ accettando qualsiasi suo moto, come ci insegna l’immagine archetipica di Shiva disteso (simbolo della sua natura di quiete) con Shakti che gli danza ‘senza freni’ sul ventre.