Dr. Klein, potrebbe dirci qual è il ruolo che la personalità svolgere?

Jean Klein: Solo in assenza della presenza personale c’è posto per la Presenza Ultima. Dovete vedere che la presenza personale non ha realtà. In questa presenza personale non c’è posto per la Presenza Ultima. La presenza personale è nello spazio e nel tempo, ma la Presenza di cui parliamo è senza tempo. È solo questa Presenza che è nell’adesso.

La personalità è uno strumento molto utile per affrontare il mondo fenomenico. È come la vostra auto o la vostra casa. Ma identificarsi con la propria auto o la propria casa sarebbe per chiunque inaccettabile. Eppure non vedete chiaramente l’inaccettabilità dell’identificazione con la personalità. Questa identificazione va molto in profondità perché passate tutto il vostro tempo a cercare di liberarvene in un modo o nell’altro.

Un giorno vedrete che colui che cerca di liberarsi dalla prigione di questa identificazione, il ‘liberatore’, appartiene anch’egli alla prigione. Quando vedete che siete in una prigione, che il prigioniero, in tutti i suoi sforzi di fuga, appartiene alla prigione, in quel momento siete fuori dal processo, liberi dalla prigione.

E allora direi: Siate, siate la libertà. Vi renderete conto che in realtà non siete mai stati in prigione e quindi non ha senso cercare di uscire.

Quando avete bisogno della personalità, essa viene da voi, è la situazione che ve la richiede. Ma è una personalità completamente trasparente. Ne avete bisogno, la usate e la dimenticate, non c’è memoria in essa. L’identificazione con la personalità deve finire, e in questa assenza c’è Presenza.

La personalità è memoria psicologica. Come si può affrontare la vita attraverso la memoria? La vita non si ripete mai, è sempre nuova. È solo la memoria psicologica che mantiene il concetto di ‘io’. Nel vivere liberi dalla memoria c’è spontaneità, e in questa spontaneità si è completamente adeguati ad ogni situazione.

[Tratto da Beyond Knowledge (Oltre la Conoscenza) di Jean Klein]