— Non c’è nessunissima contiguità tra la mente (il mondo dell’illusione, del samsara) e la vera Realtà; né ha alcuna incidenza che tipo di sogno la mente stia sognando, se sei autolesionista o autoesaltata; anzi, ‘autoesaltata’ è più pericoloso perché allontana dalla via, mentre ‘autolesionista’ non ti dà scampo…
All’inizio l’esperienza di totale assenza di collegamento tra i due mondi può essere shoccante: “Ma come? Ho questo problema, quell’altro, e lì non c’è niente [nessun concetto]; solo luce, beatitudine, amore e unità profondissima con tutti e tutto…”.
Poi gradualmente l’aspirante comincia ad arrendersi. Capisce che quella Realtà di luce, beatitudine, amore e unità è lui stesso e non fa più domande. Si accorge che lì non c’è nessun agire, e rinuncia all’azione. Dimentica il mondo e lascia lo svolgimento del sogno, che intanto è sbiadito come immagini indistinte, nelle mani di Dio. L’io personale sparisce sempre più frequentemente e la Grazia lo porta all’estinzione definitiva.
Il fatto che ti abbia ispirato il post “L’Abitante della Soglia”, e che lo stai mettendo in pratica, è la più bella notizia che mi potevi dare, perché è quella la via! Il miglioramento mentale è un paliativo, serve a dare quel minimo di pace per poter vedere l’Abitare sulla Soglia.
Felicissimo per te. Abbi fede! Riuscirai a mollare la mente, non v’è dubbio ❤ ❤ ❤