Avete notato come gli allievi hanno esperienze dirette del Sé, ma poi restano col loro baricentro nella mente, la persona, la vita, il mondo? Pochi si rendono conto che tutte queste cose emergono dal Cuore (che è un altro modo per chiamare il Sé) e che quindi è il Cuore il loro baricentro, non l’ombra proiettata dal ‘fuoco’ sul muro della caverna (parafrasando Platone).
Non so come risolvere questo problema. Un causa è certamente la poca pratica formale. Sia Fabrizio, che Marco, che Roberta sono stati dei ‘fissati’ della sadhana, non hanno mollato un attimo.
Se un allievo a casa ha poco tempo per praticare o si lascia distrarre, allora dovrebbe partecipare a più Ritiri possibili in maniera intensiva. Adesso non possiamo offrire un Ritiro al mese, ma uno ogni 2 mesi è una meta accessibile.
Un altro fattore importante per favorire lo stabilirsi dell’allievo nel Cuore è l’eliminazione delle idee false che fanno credere che il non-Sé sia reale. Gli allievi dovrebbero leggere approfonditamente Sii ciò che sei. Ramana Maharshi e il suo insegnamento a cura di David Godman. È un libro che va meditato: letto e riletto e ponderato.