Informazioni su Soham (Sergio Cipollaro)

Vivo ritirato, non cerco pubblicità, non promuovo incontri e seguo solo pochi allievi per volta, ma rispondo a chi mi chiede un parere sulla propria sadhana. Sono contattabile solo per iscritto. Quando, dopo un certo periodo di conoscenza, mi rendo conto che un’aspirante è serio e affidabile, se necessario ci si può sentire anche per telefono. Possa la Benedizione del Sé calare su di voi! ❤

ciò che chi aspira alla liberazione dovrebbe aver chiaro

● Mente acquietata è sinonimo di Sé. Con una mente agitata potete scordarvi di dimorare nel Sé. Potete al massimo aspirare a una esperienza diretta istantanea, che è assai lontana dallo stabilirsi nel Sé. ● La mente agitata non è la mente funzionale che ci indica come compiere qualche azione. La mente agitata è quella che nasce dall’io-agente, che è quello che si sente responsabile di quel che capita nel mondo: le tensioni di guerra in Ucraina, l’inflazione, il debito pubblico, Continua a leggere →

devi stare nell’essere, non nel fare

Devi stare nell’Essere, non nel fare. Tuo è il reame dell’Essere e della Coscienza, il fare appartiene all’ego. Non appena gestisci anche solo un pochino di fare già sei nell’ego. È vero, visto dall’esterno sembra che lo jnani agisca come qualsiasi altro essere, ma ciò non è interiormente. Egli è abbandonato al Sé (all’Essere-Coscienza), e le sue azioni sono opera di Shakti, il Potere Superiore che governa Maya.   Continua a leggere →

sovrapposizioni al Sé, ovvero Maya

Sri Ramana Maharshi, discorso 342 Alle undici di sera arrivò un gruppo proveniente da Guntur, formato da una donna di mezza età dallo sguardo triste ma fermo, da sua madre e due uomini. Chiesero di poter parlare con Sri Bhagavan. La donna disse a Sri Bhagavan: “Mio marito morì quando portavo mio figlio ancora in grembo. Il bambino nato dopo la morte del padre crebbe bene fino a cinque anni, poi fu colpito da una paralisi. A nove anni era costretto a letto ma nonostante tutto era allegro Continua a leggere →

da dove vengono le esperienze?

Sri Ramana Maharshi, Discorso 115 M. Frydman: “A volte abbiamo delle strane esperienze, anche senza alcun desiderio iniziale. Da dove vengono?”. M. – Il desiderio può non esserci ora, ma in passato ce ne dev’essere stato abbastanza. Sebbene l’abbiate dimenticato, esso porta frutto al momento opportuno. Per questo si dice che uno jnani abbia del prarabdha rimasto. Ciò, naturalmente, è solo dal punto di vista degli altri. Continua a leggere →

quando si ha una mente abbastanza pura

Quando si ha una mente abbastanza pura, si capiscono le persone ancor prima che parlino. Ciò che impedisce di vedere la verità è il nuvolone sollevato da nostre identità che proiettano il loro gioco mentale su quella situazione o quelle persone. Se non c’è questo nuvolone, la realtà si vede prima ancora che appaia. Ciò non esclude l’essere gentili e rispettosi con tutti, ma non include il bersi qualsiasi cavolata. Continua a leggere →

talmente puro, e privo di tutto, ed essenziale

Buongiorno Jnanananda. Questa mattina in meditazione ho sentito una verità una certezza che scrivo immediatamente per la paura di perderla. Quello che sono è così inafferrabile da essere indescrivibile. Questo, che ho chiamato spirito, è talmente puro, e privo di tutto, ed essenziale che è uguale ovunque. È il corpo che cambia, anzi, i corpi. Tutto qui. Semplice e rivoluzionario. Mi inchino a te. Infinitamente grazie. rita Continua a leggere →

quanto dura l’intervallo tra la morte e la reincarnazione?

Sri Ramana Maharshi, Discorso 573 Giunse in visita Ranganatha Ayyar, un devoto di quattordici anni, che chiese: “Quanto dura l’intervallo tra la morte e la reincarnazione?”. M.: Può essere lungo o breve. Ma uno Jnani non ha tali cambiamenti; egli si fonde nell’Essere Universale, così dice la Brihadaranyaka Upanishad. Alcuni dicono che coloro che dopo la morte imboccano il sentiero della luce non rinascono, mentre quelli che prendono il sentiero delle tenebre, rinascono dopo aver Continua a leggere →

distingui bene l’io contaminato dall’associazione col corpo e i sensi dal Vero Io che è il Sé

Sri Ramana Maharshi, Discorso 268, II Parte INTRODUZIONE DI SERGIO In questa seconda parte Sri Ramana spiega come distinguere il falso io contaminato dall’associazione col corpo, i sensi e la personalità (una parte di identità e attributi mentali che riteniamo essere noi), dal Vero Io che è universale. Quando siamo identificati col falso io (l’ego), il Vero Io (il Sé) non ci è più visibile. Sulla via diretta vi sono due grandi sfide. La prima è conoscere il vero Io, il Sé – la Continua a leggere →

Gilberto Gil, istruzioni per la meditazione

Se voglio parlare con Dio devo restare da solo Devo spegnere la luce Devo tacitare la voce Devo trovare la pace Devo sciogliere i nodi delle scarpe, della cravatta dei desideri, delle paure Devo dimenticare la data Devo perdere il conto Devo avere le mani vuote l’anima e il corpo nudi Se voglio parlare con Dio devo accettare il dolore Devo mangiare il pane che il diavolo ha impastato Devo diventare un cane e leccare il pavimento dei palazzi, dei castelli sontuosi del mio sogno Devo Continua a leggere →