Informazioni su Soham (Sergio Cipollaro)

Vivo ritirato, non cerco pubblicità, non promuovo incontri e seguo solo pochi allievi per volta, ma rispondo a chi mi chiede un parere sulla propria sadhana. Sono contattabile solo per iscritto. Quando, dopo un certo periodo di conoscenza, mi rendo conto che un’aspirante è serio e affidabile, se necessario ci si può sentire anche per telefono. Possa la Benedizione del Sé calare su di voi! ❤

esiste solo mukti e null’altro

Accetta ogni momento così com’è, stai nel qui e ora. Ma com’è ogni momento? È che sei allegro, triste, entusiasta o apatico? E com’è il qui e ora? È che stai lavando i piatti o piantando un chiodo? Andando avanti ad accettare ogni momento così com’è, il che è Abbandono al Divino, scopri che ogni momento è indistintamente il Sé, che il qui ed ora è il Sé e null’altro! *    *    * Sri Ramana Maharshi, dal discorso 266: Il dottor Syed chiese: “Si dice che bisogna Continua a leggere →

consapevolezza della vacuità e fiducia in Dio

— Lavorare sul non-possesso mi ha mandato in crisi. Solo ora inizia a riemergere il Sé. — Una volta scoperto il Sé, la base della pratica consiste nell’insegnamento dello Yoga Vasistha. Devi continuamente contemplare che non esiste niente del mondo fenomenico, inclusi il tuo corpo e la tua persona. Finché esiste qualcosa ti sentirai in minacciato di perdere ciò che possiedi, di essere attaccato da qualcosa: l’inflazione, il grande reset, la cattiva salute o chissà che… Anche Continua a leggere →

come un astronauta

Pace come in un viaggio di astronauti dove si percorre tanto e non cambia mai niente. Pace senza spiegazioni, aliena. Pace nata da una forte introspezione, dove la forza centripeta è maggiore di quella centrifuga. Tutto si ferma anche se si continua a viaggiare. Solo immensità ed essere in un silenzio incapace di domande. [In dedica alla marcia di Jnanananda] Continua a leggere →

non basta qualche samadhi per avere uno jnani

Sri Ramana Maharshi, discorso 465. Sri Bhagavan spiegò a un giudice dell’Alta Corte in pensione alcuni punti dell’Upadesa Saram. 1) La meditazione dov’essere un flusso di attenzione ininterrotto come una corrente. Quando è ininterrotta viene chiamata samadhi o kundalini shakti. 2) La mente può rimanere latente e fondersi nel Sé; in questo caso dovrà necessariamente riemergere. Quando emergerà ci si ritroverà come prima, perché le predisposizioni mentali che erano latenti si Continua a leggere →

un dono continuo

È un dono continuo. Questo succede quando, avendo acquietato la mente, pace e beatitudine ci attraggono più dell’ego. Allora, come per miracolo, scopriamo di poter non avere più desideri né paure. L’abbandono al Divino, invece che all’ego, diventa l’unica attività non-attività; e questo ci rende destinatari di un dono continuo. Tutto è un dono, non so come descriverlo. L’estasi è continua, a volte massima, e ci si assorbe. Poi però la stessa beatitudine ci spinge Continua a leggere →

sei haiku di Jorge Luis Borges tradotti in italiano

Il grande autore argentino ha scritto diciassette haiku. Ho tolto quelli romantici che non appartengono alla visione priva di ego dell’haiku, il cui unico intento è mettere in risalto l’essenza vacua della creazione – vacuità non in senso nichilista; come ho avuto modo più volte di ribadire si tratta di una vacuità ‘piena’. Ne sono rimasti sei, bellissimi… Algo me han dicho la tarde y la montaña. Ya lo he perdido. Mi han detto qualcosa la sera e la montagna. L’ho già Continua a leggere →

il nulla e la corda che tiene legato il secchio caduto nel pozzo

Su uno dei testi dedicati a Nisargadatta vi è un passo interessante. Una giovane racconta di aver preso parte a un ritiro spirituale ed aver scoperto che ‘Non Esiste Nulla’. “Sì” dice Nisargadatta, “E allora?”. “Cosa devo fare adesso?”. “Hai scoperto che non esiste nulla, ma ci sei ancora tu”, conclude Nisargadatta. Non voglio mettermi a confronto con Nisargadatta, non ne sono degno, ma io non avrei risposto così. Avrei detto: “Hai scoperto che non esiste nulla, ma non Continua a leggere →