Informazioni su Soham (Sergio Cipollaro)

Vivo ritirato, non cerco pubblicità, non promuovo incontri e seguo solo pochi allievi per volta, ma rispondo a chi mi chiede un parere sulla propria sadhana. Sono contattabile solo per iscritto. Quando, dopo un certo periodo di conoscenza, mi rendo conto che un’aspirante è serio e affidabile, se necessario ci si può sentire anche per telefono. Possa la Benedizione del Sé calare su di voi! ❤

passi indispensabili per il sahaja

Ashtavakra Gita 18, 1 - Lode a Quello che è la beatitudine stessa, che per sua natura è quiete e luce, la cui conoscenza rivela il mondo come un sogno. 18, 8 - Avendo esperito che l’atman individuato è il Brahman e che esistenza e non-esistenza sono solo immaginazioni, cosa c’è per colui che è privo di desideri da ancora conosce, parla e agisce? Commento - Dice Shankara: «Il Brahman è la realtà, l’universo non è reale. Il jiva non è altri che il Brahman stesso». Fata propria Continua a leggere →

paura di volare

— Carissimo Sergio, da un paio di giorni ho difficoltà a meditare. Succede da quando, durante una meditazione, ho sentito che si stava dissolvendo tutto, che stavo perdendo ogni senso di io e di esistere, ero solo il vuoto, un vuoto vivo come nient’altro e allo stesso tempo un tutto pienissimo. — E da un po’ che mi dici di questa paura del nulla, del vuoto, che tutto si dissolve… Non è risolvibile dalla mente. Dobbiamo ricorrere a una metafora per spiegarla. Il bruco ha paura del vuoto Continua a leggere →

coscienza nella coscienza, 2

Carissimo Sergio, le tue parole di ieri mattina sono come un bisturi che affonda nell’ignoranza e con precisione indica la verità. “Immergi la Coscienza nella Coscienza. Non entrare in relazione con le distrazioni mentali”. La precisione scientifica di queste parole mi offre una guida talmente potente che è come se non dovessi far altro che far esistere queste due indicazioni: o c’è il samadhi, o ci sono queste due vie a condurmi. Che Grazia! Questa notte la Coscienza si è affacciata Continua a leggere →

coscienza nella coscienza

Sergio: — Tu sei Coscienza. Nella meditazione formale pratica la Coscienza nella Coscienza, immergi la Coscienza nella Coscienza. Quando sei in samadhi resta nel samadhi. Questo è tutto. Durante la meditazione formale ignora tutte le distrazioni della mente. Non entrare nemmeno in relazione con loro. Arriva una distrazione mentale e tu ti ritiri nella Coscienza per realizzare la Coscienza nella Coscienza. Quando sei nel samadhi resta nel samadhi. P., a fine giornata: — È bellissimo! Essere Continua a leggere →

la meditazione sulla morte è meditazione di libertà

Michel de Montaigne: «Non ci è dato sapere dove la morte ci aspetti, aspettiamola ovunque. La meditazione sulla morte è meditazione di libertà. Chi ha imparato a morire ha disimparato a servire. Non c’è male alcuno nella vita per colui che ha capito che essere privati della vita non è un male. Il saper morire ci affranca da ogni sudditanza e da ogni vincolo». Commento di Sergio – Grande Montaigne, anima libera di grande autenticità e immediatezza. La via diretta pratica ‘la Coscienza Continua a leggere →

non c’è nessuno – passi graduali verso il sahaja

— Come ti senti adesso rispetto ai problemi che avevi sul lavoro? — Molto meglio. Mi viene da dire che nessuno ha problemi, quindi non esistono. Le situazioni stamattina scorrevano e trovavano una sistemazione. Comunque è una sensazione incredibile, soprattutto quando chiudo gli occhi: non c’è nessuno. Continua a leggere →

passi graduali verso il sahaja

Prima c’era il Sé e a volte scivolavo nelle identificazioni e ne venivo coinvolta, anche se sapevo che erano illusioni, e che il Sé era l’unica Realtà, lo sfondo eterno e immutabile. Ora non esiste Sé o non Sé, così come non esiste un ego, neppure un vago sentore. C’è solo Essere, indefinito, senza storia, senza nome. È come guardarsi allo specchio e vedere solo vuoto. Sono scomparsa. Mukti Continua a leggere →

sta già accadendo dentro di te senza alcuno sforzo

Sri Ramana Maharshi, Discorso 527: Nel corridoio c'era un gruppo di rispettabili signore di Coorg. Una di loro chiese: “Ho ricevuto un mantra. La gente mi ha intimorito dicendo che se lo ripeto potrebbe avere risultati imprevedibili. È solo Pranava [pronuncia ‘pranavà’, la OM]. Chiedo un consiglio: posso ripeterlo? Ho molta fede in esso”. M.: Certo, va ripetuto con fede. D.: Farà tutta da solo o potete gentilmente darmi ulteriori indicazioni? M.: Lo scopo del mantra japa è Continua a leggere →

passi graduali verso il sahaja

P. — Carissimo Sergio, la notte scorsa ho sentito diversa agitazione. Pur senza svegliarmi, per ampi tempi della notte c’era coscienza sveglia. Non ricordo alcun contenuto, ma ci sono stati diversi sogni, ognuno dei quali portava alla coscienza personale e lì poi prendeva spazio la Pura Consapevolezza di Essere. S. — Molto bene. Questa è la strada per il sahaja samadhi o distruzione della mente. Non è che uno di punto in bianco rimane assorbito dal Sé e diviene inconsapevole del mondo, Continua a leggere →

Ramana Maharshi, discorso 82

Fu sollevata una domanda sulle differenze tra i vari samadhi. M.: Quando i sensi sono assorbiti nell’oscurità [incoscienza] c’è il sonno profondo; quando sono assorbiti nella luce [coscienza] c’è il samadhi. Proprio come un passeggero che viaggia dormendo in una carrozza non è consapevole del movimento, dell’arresto e dello stacco dei cavalli, così uno Jnani in sahaja samadhi non è consapevole degli avvenimenti, della veglia, del sogno e del sonno profondo. In questo esempio il Continua a leggere →