Ti suggerisco l’autoindagine, che è la base. L’autoindagine è l’unico percorso realizzativo, per questo viene chiamata la via diretta. Questo non significa che le altre vie non possano essere realizzativa, ma lo diventano quando nell’ultima fase subentra l’autoindagine.
Al di là del nome, ‘autoindagine’ è quando l’attenzione dell’aspirante inverte la direzione di 180°: dagli oggetti percepiti (esteriori e interiori, grossolani e sottili) al Soggetto percipiente. Solo allora una Via diventa realizzativa.
Il primo passo è individuare il Soggetto percipiente. Negli esseri umani è la sensazioni-io, la sensazione di ‘io’. Però sappi che alcuni aspiranti si trovano più a loro agio a percepire il Soggetto ultimo come Essere, o come Consapevolezza, o Presenza. Questo potremmo scoprirlo solo cominciando a lavorare insieme.
Comincia in questo modo:
1. Fai sessioni brevi, di 15-20 minuti in cui puoi disporre del massimo dell’attenzione, ripetuti nell’arco della giornata.
2. Individua la sensazione ‘io’, il senso di ‘io’ in te
3. Una volta individuato dimora in questo io.
Non ti dico di più per non creare confusione. Aggiungerò altro sulla base della tua esperienza concreta. Prova e fammi sapere.