— Ma l’ayahuasca può essere utile ad alcuni?
— Sicuramente! Una kriya yogi venuta al Ritiro, dopo tanti anni di pratica del kriya ha avuto la sua prima esperienza diretta in Perù con l’ayahuasca; e dopo è stata in grado di averne altre per sua conto, senza l’ausilio della sostanza.
In India la via delle droghe è conosciuta come una delle possibilità. Bisogna essere in buona salute e arrivare preparati, perché puoi trovarti di fronte a esperienze che non sei in grado di capire e accettare.
Attualmente quelli che guidano cerimonie non sono dei Guru, e non offrono una vera assistenza psicologica e spirituale. Si va avanti per buona volontà… La maggior parte di quegli staff è su guarigione: del corpo, della psiche, della vita… Hanno spesso come meta una vita disneyana… Una di queste persone mi ha suggerito con amore di cercare le cause psicologiche che hanno causato il problema all’occhio. È un punto di vista valevole se stai facendo purificazione della mente, ma la crescita spirituale non si ferma a quello. La maggior parte di loro non sospettano nemmeno l’utilità della decadenza del corpo in funzione anti ego, ego che è la malattia per antonomasia.
Nel nostro gruppo ho visto alcuni casi che ne hanno beneficiato. Uno si era fermato a un’esperienza algida dell’Assoluto, e l’ayahuasca gli ha donato la Grazia della beatitudine e della luce. Un altro era terrorizzato dalla morte, e non ha ancora superato al cosa.
La nostra scuola non ha bisogno della pianta per implementare le esperienze inconsce negative da integrare e quelle positive della beatitudine, ma singoli possono senz’altro beneficiarne se sono in buona salute e si sentono attratti da quel tipo di esperienza.