— Salve, seguo sempre con molto interesse il vostro sito che mi aiuta parecchio ad approfondire l’insegnamento di Ramana Maharshi, anzi più di una volta leggendo gli articoli ho capito tanti dettagli importanti per la mia pratica. Ho un dubbio però che spero possiate sciogliere, nella pratica di meditazione dopo un lungo periodo di prova finalmente ho capito Atma Vichara ovvero il rivolgere tutta la mia attenzione verso l’interno, verso me stesso… Sensazione indescrivibile.
— Ottimo! Questa è la prima sfida.
— Poi però mi chiedo: come mi dovrei comportare nella quotidianità?
— A intervalli regolari prendi una pausa e riporta l’attenzione sul Soggetto percipiente, anche solo per pochi secondi se non hai tempo.
— Mi viene naturale cercare di essere presente a me stesso, conscio, sveglio e contemporaneamente essere presente all’esterno senza commenti senza avere concetti interiori. Mi spiego meglio. Se passeggio percepisco il mio essere e contemporaneamente sento il calore del sole, il canto degli uccellini, il silenzio tra gli alberi… Naturalmente questo stato lo perdo e lo riacquisto più volte durante la giornata. Non è stabile mi domando è questo il giusto modo di procedere?
— Sì: brevi momenti (o periodi più lunghi) ripetuti più volte al giorno. Poi gradualmente si dilatano.