— Ieri sera ho visto un film con mia moglie, una variante del Canto di Natale. Poi la notte ho fatto un sogno che fino ad un certo punto era simile al film. Ero un donnaiolo, in una notte sono stato con tre donne, ma era per rimuovere che da anni amavo una donna senza confessarglielo.
I fantasmi del Natale mi davano il coraggio di confessarle il mio amore durante un matrimonio, e ci mettevamo insieme.
Erano tutte persone che non conosco nella quotidianità.
Fin qui il sogno era simile al film, poi diventa diverso. Dopo esserci messi insieme, dimenticavamo la strada di casa. Ci fermavano vicino ad un club di pensionati, che ci prestavano una cartina ed io, che guidavo, riuscivo subito a ritrovare la strada.
— Se mi presenti un sogno ispirato da un film, mi devi dire le caratteristiche del film, soprattutto quelle che ti hanno colpito di più; anche se si tratta di una storia famosa.
‘Canto di Natale’ di Charles Dickens mostra l’evoluzione del jiva che diviene cosciente del proprio egoismo (il Natale è la nascita del Redentore), ne inorridisce rammaricandosene con dolore, e si apre all’amore altruistico. Egoismo e il neoapparso amore altruistico sono i due fantasmi della storia: il fantasma del vecchio Natale (il ricordo dell’esistenza egoistica) e quello del nuovo Natale (l’apertura all’Amore disinteressato). Essi ti hanno guidato a dichiarati il tuo amore per il Sé.
Essere un donnaiolo sta per unirsi a falsi sé. Poi ti rendi conto che tali false identificazioni erano la rimozione della donna che veramente ami: l’Atman. Nei sogni il Sé si presenta spesso come l’agognato partner. Per le donne è in genere un uomo (un principe, un re ecc.), per gli uomini è una donna. Il matrimonio con tale augusto partner conduce all’Unione, cioè alla fine della dualità. Nel sogno tu dici che confessi il tuo amore al Sé durante un matrimonio, e cioè durante uno stato unitivo che dev’essere stato il primo in questa vita, il cosiddetto ‘risveglio’.
Le tre donne con cui ti accosti in una sola notte, la notte dell’inconsapevolezza del Sé, sono simili ai 5 mariti della samaritana citata nel Vangelo. In quel caso i mariti rappresentano i 5 sensi. Cosa rappresentano le tre donne? Corpo, mente ed ego? Dimmelo tu.
Il club dei pensionati è quello delle anime vecchie che avendo stravissuto l’illusione di Maya, sono ora mature a intraprendere il percorso spirituale. Però dici che una volta che ti sei rimesso insieme al Sé, cioè dopo la prima esperienza non duale, dimenticate la via di casa – quando ti è successo in questa vita?
Poi ti prestano una cartina – istruzioni chiare sulla Via spirituale – e tu che eri alla guida (come sadhaka) ritrovi subito la strada.