felicità

Dai Satsangha di Francis Lucille: Domanda: — C'è un continuo alternarsi di felicità e tristezza. È possibile restare solo nel sentimento di libertà ed esistenza senza il senso di “Io sono felice” e “Io sono triste”? Lucille: — I sentimenti “io sono felice” e “io sono triste” perpetuano la nozione di una persona che è felice o triste; questo concetto è il seme dell’infelicità. Essere felici come persona, come entità separata, è totalmente impossibilità. Se rivendichiamo Continua a leggere →

chi dovremmo pregare?

Chi dovremmo pregare? Conoscere è per chi prega, ma la vera preghiera sgorga sempre dal profondo sentimento che vi è una realtà che comprende tutte le cose, che vi è un’armonia nascosta dietro e dentro ogni cosa. Ogni preghiera proviene da questo profondo sentimento; non importa quanto mal posta sia, essa riceverà sempre la risposta che permette di crescere spiritualmente nella comprensione, nell’amore, la verità e la bellezza. Così, quando preghiamo, preghiamo ‘ciò che è’. In Continua a leggere →

Le Tre Gemme

È il libro che ha realizzato il carissimo fratello spirituale Carlo Barbera che è la raccolta dei tre testi principali di Bhagavan Sri Ramana Maharshi: ‘Nan Yar?’(Chi sono io?), Upadesha Undiyar (L’Essenza degli Insegnamenti) e Ulladu Narpadu (I Quaranta Versi sulla Realtà). I tre testi furono tradotti dal tamil in inglese da Sadhu Om e Michael James, e ora Carlo li ha tradotti in italiano sotto il titolo quanto mai appropriato Le Tre Gemme. Il Libro è acquistabile su Amazon, ma lo Continua a leggere →

IL SENZATEMPO

Dai Satsangha con Francis Lucille. Sarebbe da imparare a memoria e ponderarlo spesso; anzi, ripetutamente; anzi, sempre, come un mantra, fino alla realizzazione: Domanda: — Sto cercando di comprendere il ‘senza tempo’, l’eterna presenza. Lucille: — Il tempo è un concetto, è inteso come l’intervallo tra due eventi, ma questi due eventi non coesistono mai. Quando uno è presente, l’altro non c’è, e dunque è inesistente. Perciò il tempo è la distanza tra un evento che Continua a leggere →

satsangha con Francis Lucille

Guardate quanto è bravo a guidare il colloquio con un partecipante che probabilmente soffre di attacchi di panico. Un bellissimo passo! Bravissimo: Partecipante: — So che se non confronto la paura non potrò mai essere libera, ma non ci riesco. Il processo del pensare è una fuga dalla paura. Mi sento in trappola, devo proprio affrontarla? Lucille: — Il fatto stesso che stai parlando della paura dimostra che ne sei consapevole, il che a sua volta suggerisce che l’hai già affrontata. Continua a leggere →

Manolayasutra di Bodhananda

Chiudi gli occhi. Sospendi i pensieri. Entra nella tua natura di silenzio. Tu esisti. Osserva se questo esistere percepisce esistere altro. Chiama questo altro: molteplicità dell’essere o jagat o mondo. Esamina adesso la percezione stessa che mostra l’esistenza di altro da te. Osserva che ti credi esistente proprio per essa, per la percezione-movimento-maya. Chiama questo crederti esistente: avidya (ignoranza), individuazione dell’essere o jiva. Lascia adesso affondare questa Continua a leggere →

il percorso per la liberazione è assai diverso

— Maestro, sei sempre più potente nei tuoi post! Quello che non riesco ad uccidere sono le preoccupazioni quotidiani ed i traumi del passato registrati da quella lastra fotografica di cui mi parlavi in una e-mail tempo fa. Quando questi condizionamenti non mi toccano, allora sì che compare la Verità. Quando chiesero a C. cosa cercava, rispose: “Cerco un attimo che valga una vita!”. Questo attimo l’ho già visto, ma compare raramente, in modo improvviso senza che lo possa rievocare, Continua a leggere →

ritiro di maggio

Giunta al casale mi sono sentita profondamente felice… Che gioia poter riabbracciare Sergio, Renato, Cristina, ritrovare i volti del Ritiro di ottobre, respirare quell’aria buona che profumava di fiori e riempire gli occhi di tutto quel verde… Le due diadi delle sera sono state perfette… un dolce fluire in uno stato di pace e di abbandono, come se mi fossi scrollata dalle spalle tutto il resto, come se fossi stata li da sempre… A letto mi sono un po’ persa nella mente e ho avuto Continua a leggere →

oh Dio, dal languore insostenibile

“Oh Dio, dal languore insostenibile, nasconditi ancora un po’ ai miei occhi... almeno fuori nel mondo… troppo Sublime il tuo volto per reggerne il peso... Lascia che ti incontri come l’Amato più Amato in quel silenzio dove Tutto è noto. Oh Amore fatto carne... non inebriarmi così! Oh estasi infinita che infiammi e ardi come fuoco fammi dire: nulla da ottenere, nulla da affermare e nulla da negare in quella profonda vastità senza confini… in quel rilassamento che nulla può afferrare Continua a leggere →

un vuoto-pieno beato

Caro Sergio, settimana molto faticosa sul piano lavorativo, con la conseguenza che è aumentata la stanchezza, fisica e mentale. Il risultato è che sono più reattiva alle situazioni. La sadhana procede. Quando mi siedo per meditare, il silenzio arriva quasi immediatamente. Attraverso momenti di apertura, nei quali diventa chiara, limpida, l’essenza del manifesto. Un’unica sostanza intrisa di qualcosa che risuona come Amore ma non è Amore, come Beatitudine ma senza esserlo. È un Continua a leggere →