perché la pratica spirituale non ha successo?

Di un realizzato si dice: “Sta nel mondo ma non è del mondo”. Partendo da tale considerazione, chi non ha successo nella pratica spirituale dovrebbe chiedersi: “Mi sono dato a Dio? Servo Lui? Rivolgo sempre la mia mente a Lui? O sono figlio del mondo e ho la mente sempre rivolta al mio ego e al mondo?”. Se aspirate al successo spirituale, qualsiasi sia la pratica che seguite, il vostro pensiero dovrebbe essere sempre rivolto al Divino, dovreste essere sempre in intima comunione con Continua a leggere →

la sadhana advaitina è lo sforzo di rimanere consapevoli del Veggente!

Per poter dimorare nel Sé, che è essere il Sé, che è il sahaja samadhi, lo stato naturale, è necessario che la pressione psicologica degli eventi della vita diminuisca. Se gli eventi della vita ci coinvolgono troppo, il Sé, la Pura Coscienza che è il sostrato del film della vita, verrà offuscato. Riportandoci di continuo al Sé, il percipiente ultimo, attraverso il questioning: “Chi pensa, sente, immagina, percepisce ciò che sto sperimentando?”, a un certo punto avviene un distacco maggiore Continua a leggere →

sulla non-azione

Mi rivolgo al mio sangha: Pocanzi ho sentito V. al telefono. È andata molto bene. Negli ultimi tempi, ogni volta che lo sento, vedo subito che è molto avanzato e praticamente pronto alla realizzazione. Cosa lo sabotava questa volta? L’idea di dover fare qualcosa. Infatti qualche giorno fa l’ho invitato a stare nel Sé anziché in tutti i dubbi che gli emergevano, e lui mi ha risposto “Non posso stare nel Sé se qualcuno soffre o se il capo mi insulta”. Allora quando ci siamo sentiti Continua a leggere →

divieni devoto alla Pura Coscienza e sii essa

Tutto ciò che ti collega all’universo fenomenico è il tuo sentire di essere l’agente. Se deponi tale falsa identità e vigili a che non riemerga, cosa rimane? La Pura Coscienza senza l’illusione del mondo! Divieni devoto della Pura Coscienza e sii Essa. Divieni stabile nella tua Identità di Pura Coscienza così che quando si levano le onde della mente tu non ne sia distratto. La tua Identità di Pura Coscienza deve diventare incrollabile. Questa è la via diretta!   Continua a leggere →

bisogna avere una mente santa per realizzare il Sé?

Bisogna giungere a un punto in cui ci si distacca dalla mente, e questo può necessitare di purificazione mentale. Avvenuto tale distacco, non importa lo stato mentale in cui sì è, potrebbe anche essere agitatissimo, si è sempre illuminati, cioè sempre consapevoli dell’immutabile coscienza sottostante che siamo noi. Non si prova più il bisogno di migliorare i propri stati mentali. Non sarebbe dissimile dal voler migliorare il clima del giorno. Si è coinvolti quando si vuol fare qualcosa. Continua a leggere →

quel sostrato di silenzio-distacco

— Hai descritto bene lo stress e il dispiacere per le disavventure di una persona cara. Sotto questi eventi dovrebbe essere rimasto uno strato di Silenzio-Distacco che nasce dal fatto che sai che queste cose fanno parte di un sogno, non sono la Realtà; ciò pur non rifiutandole né sottraendoti ai doveri che esse possono comportare. Lascia che lo strato di Silenzio-Distacco impregni anche l’evento stressante. Quando ci si realizza bisogna rivedere le abitudini con cui rispondiamo alla Continua a leggere →

l’unico potere in grado di farci andare oltre il nostro ego è l’Amore!

Lo dico perché possiate avere successo. Gli advaitini che non hanno sviluppato Prema (Amore) e Bhakti (Devozione) ad un livello molto elevato non riusciranno a realizzarsi; semplicemente mancherà la forza per andare oltre loro stessi come ego. L’unico potere in grado di operare questa trasmutazione è l’Amore! Bhakti è la Madre di Jnana:   Continua a leggere →

la moda degenerata di scambiare il Divino per il nulla

La vacuità delle forme priva di percezione del Divino è nichilismo materialista, non spiritualità. Quel nulla nichilista è l’arida conclusione dell’ego, incapace di sciogliersi nel samadhi dell’Unità di Dio, che è Amore in Sé. Buddha ha parlato di vacuità, di nirvana, ma quanta dolcezza, amore e compassione erano in Lui. Come avrebbero potuto tali sentimenti albergare in un nulla nichilista? Vi spiego come un arido nulla viene scambiato per Dio. Un aspirante con poca bhakti ha un’esperienza Continua a leggere →

io non sono mai nato

Io non sono mai nato Né sono mai stato coinvolto in qualche azione Sono la pura coscienza che è talmente placida che nemmeno sa di Sé Da dove dovrebbe derivarle la spinta, l’idea, lo sforzo per l’azione di conoscersi? È e basta! Né ciò si può dire ignoranza che è qualcosa che esiste solo nella mente. In tale luce, la realizzazione è un evento che segna la fine dell’illusione Cioè la fine dell’identificarsi con gli oggetti del mondo. Una volta che tale risveglio è avvenuto Esso Continua a leggere →

la Divina Grazie del Capitolo 26 della Ribhu Gita

Ho riveduto la traduzione del testo. Quello di prima non mi è mai piaciuto. Mi riproponevo sempre di rivederlo, ma finora non l’ho mai fatto. Alla fine la spinta me l’ha data Muktiji che ha fortemente invitato un allievo, in procinto di realizzarsi, di leggere e rileggere quel testo, spiegando che lei stessa si era realizzata con l’aiuto di quel Capitolo. Come risvegliato, me lo sono andato a rivedere e il cuore mi si è aperto: quel testo è MIRACOLOSO! È quasi irrinunciabile per chi Continua a leggere →