non ho mai visto un aspirante advaitino con poca bhakti ottenere la realizzazione

— Quando nasce resistenza ad abbandonarsi al piacere che sorge dal contatto con il Sé, si può instaurare con questa sensazione una specie di ‘complicità’: come quando nascondiamo un segreto. Non so se ho espresso bene il concetto. — Sì, l’hai espresso bene. Tecnicamente questa che chiami ‘complicità’ rientra nella categoria: ‘attaccamenti alla mente’. Si può anche fare del mind clearing per dissolverla. Il punto è che non ho mai visto un advaitino con poca bhakti portare Continua a leggere →

parecchia confusione

Caro Sergio, la meditazione sul Sé non è la mia pratica principale perché sono maggiormente incline allo Yoga Naturale, rimane comunque una sadhana di grande riferimento per me. Sto attualmente frequentando un corso di Astrologia Vedica con un maestro americano. Mi viene richiesto di energizzare dei mantra per i pianeti e in seguito anche di altre divinità, in modo da trasferirli carichi spiritualmente ai clienti che richiedono il rafforzamento di qualche particolare elemento. Sono minimo Continua a leggere →

dimorare nel sé è la vera rinuncia a mente ed ego

— A volte, quando non sono ancora nel Sé e utilizzo un po’ di sforzo per entrarci, appare la frase carica di agitazione: “Oddio non riesco più a pensare”. È chiaro che si tratti dell’ego, perché quella stessa frase è un pensiero. — Vuol dire che stai facendo veri progressi, perché col dimorare nel Sé il pensiero e l’ego vengono meno. Continuando a dimorare, entrambi si annichiliranno per sempre: è la Liberazione. Il dimorare è la vera rinuncia a persona, mente ed ego.   Continua a leggere →

amore e perfezione

Mukti — Sono così piena d’amore e perfezione. Sergio — È la perfezione del Sé. Quando si fissa l’attenzione su ciò che non cambia – la pura Coscienza, l’Essere, la Presenza, l’Io Sono universale – invece che seguire come un cagnolino inconsapevole tutto ciò che ci presenta la mente, svanisce il dolore dovuto ai moti altalenanti delle apparenze, e si sta pieni di perfezione e grazia. Nel sahaja samadhi, mantenere l’attenzione sul Sé diventa naturale, e quindi priva di sforzo.   Continua a leggere →

il sahaja samadhi è assai vicino

Mukti: — La percezione dello stato di veglia e quella dello stato di sogno sta diventando la medesima. In alcuni momenti, per me le azioni potrebbero svolgersi all’interno di un sogno o accadere nella cosiddetta realtà dello stato di veglia, non c’è differenza. Sergio: — Ciò significa che la tua disidentificazione da Maya è diventata così profonda che appare indifferente se un’azione avvenga in un sogno o nello stato di veglia. Significa anche che il tuo essere stabilita nel Sé Continua a leggere →

l’esame di maturità

— Stanotte ho sognato che mancavano pochi giorni all’esame di maturità classica e non avevo studiato ancora nulla. Allora sono andato in libreria ed il proprietario mi ha dato dei libri dicendomi contenevano solo dei condizionamenti che lo Stato voleva inculcare. — È un sogno che ricorre negli aspiranti che sono prossimi a realizzare il Risveglio. Sognano di avere gli esami di maturità o della tesi di laurea, ma di non essere preparati. È il punto di vista dell’ego, perché in quell’esame Continua a leggere →

per gli innamorati

 “Perché la stagione che amo è così breve? Si è sciolta senza che me ne accorgessi. Soli in questo scenario commuovente sto fermo e penso a te”. I giapponesi hanno l’item della transitorietà del tempo. Quando fioriscono i ciliegi si radunano a contemplare quanto in fretta svanisca quella meraviglia... Ma perché è così bello quel fenomeno? La bellezza dei ciliegi in fiori rappresenta la Grazia di Dio nel creato; la loro sfioritura è l’abbandono della nostra illusoria individualità Continua a leggere →

il modo di sentire del sahaja samadhi

Ieri sera riflettevo su come è cambiato il mio sentire. Un tempo pregavo; passavo in rassegna le persone care e immaginavo per loro: salute, abbondanza, sostegno e realizzazione delle cose per loro preziose. In altri momenti meditavo, praticavo l’indagine e osservavo le cose come testimone. Ora si manifesta il Sé e tutto è pago! Semplicemente, naturalmente. È sopraggiunto un pensiero: “Ma come, e i tuoi figli?”. Mi sono messa a cercare una risposta, ma come acqua che scorre allegra Continua a leggere →

plays of consciousness

— Io credo che in questo periodo storico l’arte sia quasi completamente scomparsa e sia stata rimpiazzata dall’economia e dalla scienza. I nuovi templi sono le banche, l’ars medica è stata sostituita da protocolli e i nuovi musicisti sono individui che fanno propaganda al pensiero unico. Non solo siamo molto lontani da Bach, che aveva perfezionato l’arte del contrappunto, ma anche dai grandi autori degli anni 80/90. Sembra che ci sia un appiattimento totale, una decadenza senza fine. — Continua a leggere →

manifesto e immanifesto: cerca un punto d’incontro permanente

Shambhuananda — Ieri stavo conducendo un’esperienza e ho visto tanto tanto dolore nelle persone. Verso la fine ho riconosciuto la determinazione di alcuni, ma anche il mare di sofferenza in cui sono ancora immersi. Ho sentito sorgere impotenza e alcune lacrime sgorgare dai miei occhi mentre rientravo dal bosco. Nel giro di pochi passi ho riconosciuto la Perfezione del Sé, ho accolto l’impotenza, l’ho amata, così come la sofferenza di quelle persone, e la Beatitudine è tornata profonda. Erano Continua a leggere →