la realizzazione del sahaja samadhi

Messaggio vocale — In questi giorni stanno succedendo, e non succedendo, delle cose. C’è un approfondimento… chiamiamolo così. Faccio fatica a trovare le parole. Comunque… C’è uno stato di beatitudine costante già da due o tre giorni. E ci sono movimenti energetici non eclatanti, ma c’è tanta tanta energia, da tenermi sveglia anche fino alle 3 di notte. Che poi non è un essere sveglia, è un essere nel Sé. E non c’è niente che disturba questa beatitudine: una beatitudine calma. Continua a leggere →

la realizzazione non è soltanto questione di conoscere il vero, ma anche di perdere l’abitudine di identificarsi col falso e di seguirlo

— Vedi cosa succede? La realizzazione non è soltanto questione di conoscere il Vero, ma anche di perdere l’abitudine di identificarsi col falso e di seguirlo. Il leone allevato dalle pecore scopre di essere un leone, ma continua a comportarsi come una pecora ancora per parecchio tempo prima di realizzarsi come leone. Così anche tu, pur conoscendo il Sé e vedendo quale e come è la Realtà, poiché hai da sempre considerato di essere l’agente, poiché la quasi totalità della società Continua a leggere →

è necessario passare attraverso l’esperienza diretta?

— Perché è necessario passare attraverso l’esperienza diretta affinché il vero Sé diventi abbastanza accessibile? — Tu puoi leggere trattati sulla fragola, ma la conoscerai direttamente solo quando la esperisci mangiandola. Vale lo stesso per il Sé; puoi conoscere trattati che ne parlano e cogitare molto a riguardo, ma lo conosci direttamente solo quando diventi Uno con Lui nel samadhi. Ora, come il bambino comincia a camminare sgambettando a fatica, così i primi samadhi sono esperienze Continua a leggere →

talmente puro, e privo di tutto, ed essenziale

Buongiorno Jnanananda. Questa mattina in meditazione ho sentito una verità una certezza che scrivo immediatamente per la paura di perderla. Quello che sono è così inafferrabile da essere indescrivibile. Questo, che ho chiamato spirito, è talmente puro, e privo di tutto, ed essenziale che è uguale ovunque. È il corpo che cambia, anzi, i corpi. Tutto qui. Semplice e rivoluzionario. Mi inchino a te. Infinitamente grazie. rita Continua a leggere →

consapevolezza della vacuità e fiducia in Dio

— Lavorare sul non-possesso mi ha mandato in crisi. Solo ora inizia a riemergere il Sé. — Una volta scoperto il Sé, la base della pratica consiste nell’insegnamento dello Yoga Vasistha. Devi continuamente contemplare che non esiste niente del mondo fenomenico, inclusi il tuo corpo e la tua persona. Finché esiste qualcosa ti sentirai in minacciato di perdere ciò che possiedi, di essere attaccato da qualcosa: l’inflazione, il grande reset, la cattiva salute o chissà che… Anche Continua a leggere →

mantenere l’attenzione sull’Essere-Coscienza

Mukti — Amare, Prendere Rifugio, Associarsi ai Saggi, Rimanere nel Cuore, Assorti, Identificati, Uniti, Arresi, Ricordare, Adorare, Dimorare, Riposare, Devozione, Servire, Riunire, Contemplare, Essere, Scomparire... Come nella preghiera di Dhruva nel libro IV dello Shrimad Bhagavatam: “Possa io ricordare sempre il Signore, poiché solo vivendo continuamente nella Coscienza di Dio un uomo può essere liberato dalle illusioni del mondo”. Una Grazia ❤ Sergio — Quando si mantiene l’attenzione Continua a leggere →

consapevolezza della consapevolezza

Mukti — Da ‘Il mezzo più rapido e diretto per l’eterna beatitudine’ di Michael Langford: “Se si rivolge l’attenzione verso lo sfondo della Consapevolezza, alla fine si scoprirà che il sottofondo della consapevolezza è continuo, ininterrotto e indipendente dagli stati di veglia, sogno e sonno. “La Consapevolezza non è qualcosa di lontano, elevato o misterioso. La Consapevolezza è quella che  guarda attraverso i tuoi occhi che stanno leggendo in questo momento. “È proprio Continua a leggere →

ti segnalo i discorsi 99 e 100

Sergio — Ti segnalo i discorsi di Ramana Maharshi 99 e 100. In particolare il 100! Mukti — Caro Sergio, il discorso 99 è per me più immediato; in particolare la risposta di Sri Ramana: “L’Atman viene realizzato con ‘mruta manas’ (mente morta), vale a dire mente priva di pensieri e rivolta all’interno. Allora la mente vede la propria sorgente e diventa Quello. Non è più un soggetto che percepisce un oggetto. Per discernere gli oggetti è necessaria la luce riflessa della mente Continua a leggere →

Dio prende tutto mentre svela Sé stesso

Dio prende tutto mentre svela Sé stesso. Sempre Lui è. Cosa resta, dice la mente... Il Sé riassorbe anche questo pensiero, con dolcezza e sprofonda nell’Inconoscibile, nell’Indescrivibile, nell’Infinito, senza attributi. Sempre Lui è. Non resta nulla da attendere, nulla da ricevere, nulla da ricordare, nulla da sperare, nulla da riscrivere. Ogni tanto fragori di una battaglia e spade in lontananza, impressioni di altri tempi. È come essere pronti a tutto, non nel senso Continua a leggere →