sonno sveglio

Un’ora fa ho visto il tuo post sul ‘Sé testimone’ e vi ho posto l’attenzione per confrontare quanto sì era affermato nella mia esperienza. È accaduto che per la prima volta sono caduto consapevolmente in un sonno profondissimo, un totale annullamento avvolto in un sottile strato di coscienza. L’esperienza sapeva di essere “Quello”, e non se n’è andata quando ho aperto gli occhi come succedeva prima, anzi è ancora lì. Le emozioni umane sono lontanissime e in superficie, Chi sono Continua a leggere →

ho scoperto il silenzio

— Volevo raccontarti un’esperienza nuova: la scoperta del silenzio. Un silenzio profondo, calmo, pacifico, lievemente beatifico, che ho trovato dentro di me, nel profondo, ed in cui mi rifugio. Quando la vita è frenetica, il Silenzio è sempre lì, sempre disponibile a farmi sprofondare in Esso; basta ricordarmene per attingervi. — Ottimo! Il silenzio arriva quando, scoperto il Sé, l’ego diminuisce. Una volta che l’ego abbandona la scena, viene meno ciò che attiva i pensieri. Attraverso Continua a leggere →

rimanere nel sé dal parrucchiere

Rimanere nel Sé in una situazione di normale relazione, per esempio dal parrucchiere. Le persone parlano, ciò che dicono arriva attutito, rispondo senza creare legami o avere reazioni. Le risposte sono pratiche, ‘agiscono’ solo il necessario e poi cadono. Le persone sentono la mancanza di qualcosa, come se le loro identità relative non fossero riconosciute, e ti guardano perplesse. Spesso ti chiedono se qualcosa non va o se non stai bene. Si, sto bene, è solo semplicemente Pace. Continua a leggere →

una sbronza colossale

— Ho notato una retrocessione nella sadhana. Io riesco a dimorare nel Sé, ma poi quando il regime sanitario ha delle ingerenze nei miei confronti mi arrabbio. Ho sempre avuto un rapporto conflittuale con Isvara, anche perché sono stato vittima di molte dittature di vario tipo. Forse solo dal samadhi posso "vedere" che esiste solo il Sé, che tutto quello che avviene è la volontà di Dio. Arrabbiandomi con questi medici spregevoli, uccido il Sé perché torno alla mente. Tuttavia, divento così Continua a leggere →

da piccola chiudevo gli occhi e mi fondevo nel Sé

Da piccola chiudevo gli occhi ed entravo dentro di me sprofondando così tanto da avere momenti di fusione col Sé, di cui allora non comprendevo il valore e il significato. I primi ricordi risalgono a 6-7 anni: estati al mare… sotto il sole di mezzogiorno, il caldo e la luce mi facevano cadere senza sforzo in stati di unione. Le esperienze si sono intensificate con l’adolescenza: a volte bastava chiudere gli occhi per cadere in quegli stati unitivi e in essi scomparire. Non avevo alcuna Continua a leggere →

fin da bambina…

Fin da bambina facevo un esercizio; iniziai con avvenimenti importanti, come ricevere un regalo. Cercavo di 'rimanere consapevole' nel momento prima, mentre accadeva e dopo che era successo. Poi mi allenai con accadimenti più insignificanti, come mangiare una caramella. Senza esserne consapevole praticavo la Presenza nel qui e ora. Continua a leggere →

su non-distanza, affinità, musica e silenzio

Commento al Report di Monica Monica: «Al risveglio Sono ‘Non-Distanza’. Non c’è distanza con l’oggetto mondo. Un totale non-attaccamento. Onde di Beatitudine mi pervadono». COMMENTO DI SERGIO L’affinità è una considerazione di distanza. Esempio: «mi sento più vicino al jazz che all’heavy metal. Più distanza meno affinità; meno distanza più affinità; distanza zero: Samadhi! Il non attaccamento che qui si sperimenta non è dato dalla negazione del mondo ma dal fatto che Continua a leggere →

un preludio al samadhi

A chi lavora con me insegno il Metodo Silva; una volta appreso si è in grado di entrare in alfa in 3 secondi. Se lo si usa per fare miracoli o viaggi astrali ci si porta dietro anche un bell’ego; ma se si va solo nel rilassamento consapevole, diviene un abbandono oggettivo, una diminuzione di ego e separazione: a tutti gli effetti un sonno sveglio. Allora quell’apprendimento diventa un preludio per il samadhi. Io suggerivo loro di mettere una bella musica meditativa, di entrare in alfa e Continua a leggere →

il concetto-specchio Dio

Tu devi poter sentire il Sé per poterlo lungamente contemplare. È astratto ma puoi sentirlo. Puoi sentire la Coscienza. Puoi sentire l’Essere. Puoi Sentire l’Io. Ma come puoi sentire Dio? Certamente sentirai qualcosa, ma quel qualcosa non è reale. Dio è un concetto-specchio su cui proietti il vero Te Divino. Poiché ti è troppo considerarti Divina, proietti il vero Te all’esterno nel concetto-specchio Dio. Se lo contempli lungamente avrai l’esperienza non duale “Io Sono Continua a leggere →

la vita dev’essere integrata, deve diventare anch’essa Dio

— Ho scoperto che cercando la non-dualità finivo per demonizzare la dualità... e questo non fa crescere. — Tocchi un nodo cruciale! La vita (il mondo relativo) dev’essere integrata, deve diventare anch’essa Sé, Dio, altrimenti il sadhaka avanzato si troverà a vivere un vero è proprio ‘calvario’. Egli ha accesso a stati rarefatti, conosce il Sé, ma dopo ogni assorbimento in Dio, inevitabilmente il mondo gli riappare. Allora, se ha qualche contrarietà verso il mondo, decadrà Continua a leggere →