Adi Shankara, Vivekachudamani
480. Dopo aver contemplato per certo tempo l’assoluto Brahman, e ancora permeato dalla Beatitudine suprema, così parlò:
481. Avendo realizzato l’identità del Sé col Brahman, la mia mente è svanita, e tutte le sue attività si sono sciolte. Non distinguo questo da quello, né so che sia l’illimitata Beatitudine.
482. La maestà dell’oceano del Supremo Brahman, ricolmo d’onde di Beatitudine del Sé simili a nettare, è veramente impossibile da esprimere
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