che cos’è la pratica spirituale con la volontà e che cos’è l’abbandono al Divino o Sé

— Ma volontà è intesa come resa al Divino? cioè voglio creare questa volontà, ma anche come volontà su se stessi? non so se riesco a spiegarmi.

— Carissima, non ti posso rispondere esaurientemente per i motivi che ti dirò.

L’ego non è sempre un avversario. Un ego amico, un buon ego, è quello che segue le indicazioni del Maestro. Il Maestro gli dice: Trasforma Tutto in Amore e dissolvi col Lasciare Andare, oppure fai 5 pranayama al giorno, recita questo mantra ecc. e l’ego lo fa.

Questa si chiama pratica spirituale (sadhana) con la volontà.

Se tu Trasformi Tutto in Amore e Lasci Andare, prima o poi avrai l’esperienza di non essere tu l’agente, ma che ciò che muove tutto è Dio, o Potere Superiore, come lo chiamava Ramana, o Shakti ecc. Allora è possibile l’Abbandono al Divino.

Infatti Lester Levenson, nella seconda parte della sua Storia, che non ho ancora postato, dice che lui osservava Dio in azione. Che significa? Che lui non si viveva più come l’agente ma viveva che Dio era l’agente, e lui, come osservatore, osservava l’opera di Dio, i poteri che gli erano venuti ecc.

Questo crollo del senso di essere l’agente è il risultato della sadhana della volontà. Ecco perché non posso risponderti esaurientemente, perché è un’esperienza che devi avere tu stessa.

Io posso anche spiegare cos’è l’illuminazione, o che sapore ha la fragola, ma tu per saperlo devi avere tu stessa quell’esperienza