Roberta – Solo se c’è vero ‘amore’ si segue l’insegnamento del Maestro senza pensare e distorcere. Una mamma è amore puro anche se ‘sbaglia’, dunque l’errore non esiste. Nello spazio di chi cerca, improvvisamente il Maestro si sente ‘Qui’, sempre presente. A quel punto non si cerca più niente.
Sergio — Sì, è così. Il Maestro ha una forma limitata e può sbagliare, ma sono errori superficiali che non toccano la profondità della relazione del Sé con il Sé.
Sri Yukteswar, il Maestro di Yogananda, ero molto severo, anche se pieno di Assoluto e d’amore divino. Quando Yogananda su stabilì nell’ashram del Maestro, venne a trovarlo il padre. Questi aveva osteggiato la vocazione di Yogananda di divenire uno Swami, ma alla fine dovette cedere. Malgrado ciò era egli stesso un devoto, e lui pure considerava Sri Lahiri Mahasaya, di cui Yukteswar era discepolo diretto, il suo Sadguru. Il padre si intrattenne con Sri Yukteswar, che era colto e aveva un eloquio forbito. Solo che quando il padre chiese di Yogananda, Yukteswar senza volerlo si lasciò prendere dal suo carattere e cominciò a descrivere tutte le lacune del figlio. Dopo il colloqui il padre andò in lacrime da Yogananda dicendo “Avrei voluto che ti laureassi, ma hai desiderato la vita spirituale. Perché devo sentire tante lamentele dal tuo Guru”. Yogananda corse dal Maestro. Lo trovo crucciato seduto sulla sua pelle di tigre. Yogananda che era un vero allievo non reclamò dicendo “Maestro, perché parlate male di me”, disse solo “Maestro, perché tanta poca misericordia col mio povero padre”. Yukteswar rispose soltanto: “Non lo farò mai più”.