— Caro Sergio, le tue condivisioni, in particolare su Jnanananda, aprono e svelano aspetti che aspettavano solo di essere manifestati. Ferma guardo lo svolgersi della manifestazione senza guidarla, anche se apparentemente partecipe. Lo rappresentavo qualche giorno fa come due binari: uno il Sé e l’altro la manifestazione, che pur apparentemente separati si compenetrano in bellezza, amore e beatitudine, perfezione e equanimità. A volte, come ha ricordato Jnanananda, le difficoltà sembrano insostenibili, ma tu ricordi continuamente abbandono e fede, e diventa davvero sentirsi al sicuro, anche oltre questo: diventa Essere.
In quest’ultimo periodo la paura è svanita e accadono miracoli. Dio si sta prendendo cura e c’è solo Sì, la Bellezza del Sì.
Grazie infinite per tutto.
Mukti
— Dio si prende sempre cura, ma quando agiamo con l’ego Lui rispetta e ci lascia fare.
Cara Mukti, superata la crisi sorta in occasione del super green pass ora stai progredendo velocemente, e tocchi con mano, e col Cuore, cosa significa abbandonarsi a Dio.
Ci sono due modalità: modalità ego e modalità Sé.
La modalità ego è quando dici: adesso mi rimbocco le maniche e ci penso io. Nella modalità Sé sei completamente abbandonato al Sé e lasci che sia Lui ad agire. E allora avviene la Grazia. Il Sé, ti lascia indizi, si aprono porte e tu segui. Sembra che tu agisca, invece stai solo seguendo la volontà di Dio.
Ora c’è un’altra cosa da tener presente: quando agisci con l’ego, puoi anche aver ragione e avere buone carte da giocare, ma vai attraverso un karma. Come sarà il tuo prarabdha (merito), a favore o contrario? Mentre quando ti dai tutto a Dio è Dio che si prende cura di te, e allora avvengono i miracoli.