Senti di essere nelle Sue mani e che Lui si occuperà di te. È in questo hai totale fiducia, come un bambino verso la madre. Nessun dubbio che ti aiuterà e che le esperienze che sceglierà di metterti di fronte siano il meglio per te. Sei arreso a Lui con amore.
Impari a notare quando l’ego si rimbocca le maniche è vuole far lui. In questo caso rinunci a quell’azione e a quei fini. Anche se rinuncia all’azione la tua forma non sarà inattiva; vi saranno pure delle cose che devi fare nella vita… Le farai, ma senti che è Lui che muove i fili della tua forma, così tu non sei coinvolto nell’azione; stai solo servendo e offrendo la tua forma a Lui.
Anche quando agisci per amore o per lodare Dio senti che non è l’ego ad agire, poiché l’amore è il moto-seme che ha rotto (in apparenza) la quiete dell’Assoluto immanifesto e ha generato e muove la creazione, il gioco-dramma in cui Dio riconosce Sé stesso.
Potrebbero esserci impurità nel tuo amore, come attaccamenti personali; in questo caso rinuncia a loro e sii amorevole anche con te stesso.
Ti abbandoni a Dio, ma come tenere la mente abbandonata nel Suo grembo con tutti gli stimoli che provengono dalla vita quotidiana? Vedi tutti gli eventi che accadono come atti di Dio, in questo modo puoi amarli indistintamente e incondizionatamente. Questo interiormente, ed è possibile perché hai acquisito una visione che sussume la creazione stessa al trascendente. Così interiormente potresti dire: “C’è una guerra nucleare? Va bene. Se questa è la volontà di Dio staremo tutti meglio dopo la guerra, anche se ci saremo alleggeriti dei nostri corpi. Sia la Tua e non la mia volontà”. Intanto però c’è l’amore che ti spinge ad aiutare chi soffre. Dove l’amore condurrà l’azione della tua forma? Chi può dirlo? Forse pregherai/mediterai in isolamento, forse diverrai un novello Arjuna che combatte le forze non etiche. In ogni caso non ti sentirai il titolare dell’azione.