— Maestro caro, senti cosa mi capita:
Mi sveglio poco prima che il sogno finisce e non c’è un vedere o essere nel sogno, sento solo la mia voce che parla (dice anche cose serie e impegnative) e io mi sento estranea a questa voce che parla ma la riconosco benissimo come la mia voce. Mi sveglio con tranquillità e riesco a ricordare anche il discorso. Ma quello che mi fa diventare scema è il fatto dell’estraneità con cui ascolto la voce e allo stesso tempo so che è la mia voce ma io sono come un altra persona che però non vedo, percepiscono solo di essere.
Non è la prima volta che mi capita, anzi sta capitando spesso.
Ma chi sono nei sogni? Solo consapevolezza che osserva gli strumenti?
Il resto della giornata, anche se lavoro e vivo, pare molto spesso un sogno. E non è per dire!
Ad esempio, se uno lavora e si sente stanco, va a riposare e prende sonno anche solo per poco; sembra lontana e sfocata la mattina di lavoro quando si risveglia. per me spesso è cosi senza che vado a dormire, oggi mi chiedevo se veramente avessi lavorato dalle 7 alle 12 perché sembrava un vago ricordo… mah!
— Il tuo continuo risalire alla Sorgente sta facendo sbiadire le immagini che da Essa emergano e si proiettano come mondo. Ti appaiono sempre meno reali, come un sogno, mentre TU stai sempre più centrata nell’Essere, nella Pura Coscienza, che è la Sorgente. Il tuo stato è già una specie di samadhi. Quando sarai nel Sahaja sarà spesso così: come se dormissi rispetto all’illusione del mondo, ma rimarrai desta e imperturbata nella coscienza del Sé, che è l’unica Realtà.