consapevolezza consapevole della consapevolezza

consapevolezza consapevole della consapevolezza
beatitudine estrema
nessuna forma, nessuna creazione.
se credi che ci sia qualcosa da vedere, da correlare, da fare…
sei già fuori…

la consapevolezza della consapevolezza:
solo consapevolezza!
non più un ente individuale
non più comunicazioni da dare
non più cose da fare:
solo consapevolezza!
questo è il vero turiya

renditi conto che il tuo ‘io’ è consapevolezza non individuata
renditi conto che l’osservatore è consapevolezza
indirizza un flusso di consapevolezza sulla consapevolezza
e rimani lì senza fare altro
lascia che il samadhi avvenga da solo senza sforzo
quando il tempo è maturo

se invece della consapevolezza cogli meglio l’essere
allora fa la stessa cosa con l’essere.
renditi conto che il tuo io è puro ‘essere’ non individuato
ecc.

quando sei consapevolezza non individuata
le cose si fanno, non le fai tu come io individuato,
non ne hai più la responsabilità e la preoccupazione.
questo non significa essere inefficiente,
quando arriva l’ora, la cosa si fa.

non essendo tu l’attore dell’azione,
non sei distratto dalla consapevolezza;
ci va un po’ d’abitudine…

allo stesso modo
non devi fare avvenire tu il samadhi
puoi rimanere ‘rilassato’ nella consapevolezza.
quando arriva l’ora,
il samadhi avverrà

in Realtà, con la ‘R’ maiuscola,
non c’è altra esperienza reale
oltre la consapevolezza consapevole della consapevolezza
(o del puro essere).
perciò quando si comprende questo, non appaiono molti pensieri.
se appare un moto, lo si lascia andare e si torna alla consapevolezza.

stare nel Sé è troppo semplice, o troppo poco per la mente.
manca la movida…