cosa ho fatto per causare questo problema?

La mente è creativa. […] Chiedetevi: “Cosa ho fatto per causare questo disastro?”. Sviluppate l’abitudine a farvi costantemente questa domanda. A un certo punto apparirà il pensiero che ha iniziato la creazione del problema, così lo potrete abbandonare. E meno eventi negativi ci saranno, più eventi positivi accadranno. E maggiore sarà la quiete nella vostra vita, più sarà semplice progredire. Se siete costantemente afflitti dalla spettro della morte, è difficile lasciar andare. Ma se la vostra vita diventa felice, siete in una posizione migliore per lasciar andare. Non tratterete più così tanto i vostri programmi mentali. Riuscirete a far venire a galla il programma sommerso della paura della morte, della paura della vita e lo rilascerete.

Dunque continuate a vedere la realtà [duale] come la somma totale del vostro pensiero. Infine scoprirete che non che niente al di fuori che non sia il vostro Sé infinito. Il che mi fa venire in mente Vivekananda che diceva: “Quando sei veramente al capolinea, scopri che non c’è mia nient’altro e ‘IO’”. IO è il mio Sé infinito. Questa è la totalità di tutto quello che c’è, è l’unica cosa reale, l’unica cosa immutabile nel tempo.

Lester Levenson