— Caro Sergio, negli ultimi dieci giorni, dopo quel periodo che avevi definito ‘di purificazione’, ho ripreso la pratica sentendo che qualcosa si è modificato. C’è stato lo sciogliersi di qualche tensione che portava rigidità nella pratica e un maggiore abbandono. Però nel quotidiano ho sperimentato una grande variabilità di umore ancora con momenti di tristezza profonda, desiderio di dormire e anche di morire. Sono felice che il Ritiro sia vicino; mi pare sia passato moltissimo tempo dall’inizio di maggio e ho l’impressione di aver perso la capacità di stare nel Sé.
— Crisi di purificazione di aspetti radicati della psiche di un aspirante hanno bisogno di tempi lunghi. Non è un processo lineare. La pratica e l’abbandono le fanno emergere. C’è un apice della crisi cui segue un periodo di evaporazione meno intenso e decrescente; poi si hanno degli sbalzi o salti di disidentificazione… E così fino alla completa disidentificazione dal contenuto e poi dalla mente in generale ❤