Il Report di M.
Le parentesi quadre sono di Sergio
Due premesse.
1) In questi giorni l’Osservazione ha rilevato e sciolto ulteriori inibizioni all’Abbandono, che si è espanso ancora di più.
2) L’intenzione di essere consapevole nello stato di sonno e sogno, emersa qualche tempo fa, è un movimento puro, libero da influenze egoiche e indifferente ad esse. È come se fosse un “Suggerimento del Sé”. Anzi, pian piano la Coscienza sta rivelando come proprio questo “Suggerimento del Sé” stia dando la direzione ai movimenti nel Sé sotto forma di Realtà Relativa.
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12 agosto
Mi sono addormentata per un breve lasso di tempo e sono entrata nel sogno. La mia attenzione era al sogno, di cui ero testimone. La testimonianza è continuata anche mentre risalivo allo stato di veglia. Ho aperto gli occhi e tutto ciò che è apparso era nient’altro che sogno: sogno nello stato di sogno e sogno nello stato di veglia.
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16 agosto
È mattina, sono in introversione. Sento l’esigenza di un maggior raccoglimento e mi siedo. Dopo poco avverto che sto calando nel sonno. Mi sdraio e contemporaneamente si attiva un’attenzione a 360°.
Avverto un senso di torpore nel corpo. Flussi energetici leggermente vibratori lo percorrono. Poi anche la mente sembra annebbiarsi, ma rimane vigile. Identifico questo come lo stato del dormiveglia.
Nella fase successiva, invece di perdere coscienza e cadere inconsapevole nel sogno o nel sonno, Mi ritrovo in una stato di Osservazione, Purezza e di Coscienza libera [‘Mi’ maiuscola indica che si rivolge a se stessa come al Sé].
Anche ora, come nello stato di veglia,
SONO semplicemente IO.
In questo Essere semplicemente Io, mi accorgo che oltre ai suoni che fluttuano in Me, c’è anche coscienza del corpo addormentato che respira profondamente!
[Quando si è coscienti durante il sonno senza sogni si può essere consapevoli dell’ambiente circostante oppure entrare nel nirvikalpa samadhi in cui non c’è il mondo delle forme ma solo il Sé].
È bellissimo come si stia affinando con naturalezza l’osservazione consapevole che Mi fa rimanere ‘desta’ durante la fase di addormentamento, nel sogno e nel sonno.
A seguito del “Suggerimento del Sé”, ritorno consapevolmente allo stato di dormiveglia e invio al corpo l’impulso a muoversi. Il Sé-corpo si alza ed inizia a scrivere questo report mentre Io rimango nel ‘sonno sveglio’ [dato che per M. c’è solo il Sé, anche il corpo e la realtà relativa sono il Sé].
Durante tutto il giorno svolgo lavoretti in giardino rimanendo nello stato di ‘sonno sveglio’. Ho notato che questo stato è più profondo rispetto a quando sono al lavoro. La coscienza è vigile ma il corpo è rallentato. [Sì entra in profondità se ve ne sono le condizioni. Se non vi sono, non ci si abbandona. Molti aspiranti si preoccupano di rimanere inconsapevoli del mondo mentre ad esempio guidano l’auto. Tale preoccupazione è del tutto immotivata].
Verso il tardo pomeriggio c’è stato un ulteriore sfondamento: una profonda commozione, incontenibile, come un’onda d’Amore Divino che ‘travolge’ dall’interno; un’implosione di Verità che lascia senza respiro; il richiamo all’abbandono e gli occhi che vorrebbero chiudersi.
Mi preparo la cena rimanendo in questo stato di introversione; quando arriva il momento di portare il cibo alla bocca, i movimenti sono quasi fermi. Non sento quasi più il sapore di quel poco che riesco a mangiare.
Sono nella gratitudine più profonda.
Carissimo, Ti voglio tanto bene.
M.
COMMENTO DI SERGIO
Ci addormentiamo perché ‘facciamo’ tutto il giorno. Una persona comune quando si sveglia pensa a se stessa come persona e a tutto quello che deve fare. Ma quando è identificata con l’Essere-Coscienza, pensa all’Essere-Coscienza, e non ha alcuna idea di compiere azioni. Questo è ciò che in pratica vuol dire ‘Abbandonarsi al Sé’. La forma corpo-mente compie le azioni, mentre la Coscienza, se non è assorbita in se stessa, le testimonia per niente coinvolta nell’agire. Il corpo può stancarsi e quindi dormire, ma la coscienza rimane invariabilmente desta anche durante il sogno e il sonno.
Totalmente compenetrata nel Sé, M. non ha alcun senso di agire come io separato. Così se compare un’intenzione, che è la prima forma di azione, quella è del Sé.