La pratica avanzata per me cominciò quando mi fu molto chiaro che non esiste nulla (del mondo fenomenico). Così, quando chiudevo gli occhi per meditare, la mente non rimaneva collegata a nessuna relazione (con persone, oggetti, situazioni). Rimaneva comunque la mente come un sipario che continuava a muoversi per inerzia. Allora, dopo poco, riconoscevo che anche quello era un oggetto e mi appariva subito il Silenzio, che è sinonimo di Vacuità.
Mi immergevo nel Silenzio aconcettuale e a volte, nei momenti di maggiore profondità, dimenticavo di esistere.
Ora vedo il Silenzio subito, anche quando corpo e sensi sono attivi.
I risultati si raggiungono subito, ma sono temporanei perché occorre tempo affinché le vasana – le spinte della mente – si disattivino del tutto. Perciò occorre praticare!
Qualcuno potrebbe vedere una contraddizione tra non-azione e vacuità da un lato e il praticare dall’altro – che è ciò che sostengono i neoadvaitini… Non vi è alcuna contraddizione perché la pratica consiste nel mantenere lo stato naturale e non nel fare qualcosa.
Se leggi il Sutra del Cuore della Perfetta Saggezza – la principale scrittura buddhista –, Buddha dopo aver detto in tutte le salse che tutto è vacuità, infine dice:
“I Bodhisattva vivono nel perfetta saggezza [la consapevolezza che non esiste nulla del sogno del mondo], [perciò sono] senza ostacoli mentali e senza più paura, al di là dei pensieri illusori”.
Quindi, fin quando c’è un corpo e una mente, non è necessario che il Realizzato sia in trance – come hanno ampiamente dimostrato Sri Ramana e gli altri Grandi Maestri –; egli rimane radicato nella ‘perfetta saggezza’ (lo stato naturale) anche quando corpo e mente sono attivi per insegnare.
Hai capito?… Devi riconoscere il sipario della mente come un oggetto e quindi saltare al Silenzio, che è la Realtà.
Se cominci a dialogare con l’oggetto-mente, ti perdi. Usalo invece, come dice Baret, perché ti riveli il Silenzio. Allora, dopo un po’, tutto ciò che ti appare è il Silenzio stesso. Hai compreso?
— Quindi quando non c’è pensiero, né maya, né ansia, né preoccupazione, quello è silenzio-pace?
— Hum… Può esserci non-pensiero ma non ancora Silenzio-Pace. Tu parti dal non-pensiero e aspetta a vedere il Silenzio. Quando c’è, il Silenzio è così solido che puoi tagliarlo a fette. Il Silenzio che intendo è non-mente; è lì che trovi pace, liberazione, realizzazione.
Un’altra cosa. Per aumentare la Perfetta Saggezza (la consapevolezza della Vacuità), chiediti: qual è la cosa che per me esiste di più? Quella cosa terrà la tua mente attiva e impedirà lo stato naturale. Porta l’attenzione a quella cosa e vedila come Silenzio-Vacuità. Per me erano le relazioni con le altre persone. Ma è solo VACUITÀ!!! Allora sopravviene pace, serenità, libertà, compassione ecc.
— Secondo me è come un portale che assorbe la mente. Ma io vedo e sono in questo portale, sento uno spazio infinito, ma è come se mi manca un passaggio, è come se dovessi attraversarlo e trasferirmi lì.
— Più che portale è lo sfondo, mentre la mente è l’increspatura superficiale dell’acqua, che per quanto superficiale è l’unica cosa che i più vedono. Tu invece supera l’increspatura e vedi il Silenzio! Datti tempo.
Hai compreso?
— Si, ora ho compreso. Grazie
— Devi abituarti a vivere in questa Pace-Silenzio. Essa ti rivelerà tutti i misteri.
Quando sorge una paura, qualcosa che ti agita, renditi conto che è Vacuità e torna alla Pace-Silenzio che è la realtà. All’inizio ci può volere dell’impegno, ma poi quando la Perfetta Saggezza prevarrà in te, non sarà difficile.
Capisci ora perché Poonja ripeteva costantemente “Sii calmo”? Voleva dir questo.
— Diciamo che nella meditazione formale è più facile.
— Sì, ma devi esercitarti con forza anche fuori dalla meditazione formale, altrimenti fallirai; sarai come un malato che ha bisogno di convalescenza, di rifugiarsi nella meditazione formale; invece deve diventare lo stato naturale.
Vi sono dei momenti in cui gli stimoli esterni possono essere così forti che corpo e mente si agitano. Lasciali agitare e vedi la pace-silenzio che rimane sempre intatta anche quando c’è agitazione.
Il sfondo immobile c’è sempre, anche quando il mare è in tempesta, anche nella tempesta più tremenda: quello sfondo immobile sei tu!
Le cose sono un problema perché noi vi appiccichiamo etichette. Quando tu sarai in grado di vedere il Vuoto-Silenzio in tutte le cose, esse recuperano la loro PUREZZA originaria, e quindi suscitano amore. Per questo i realizzati dicono: è tutto perfetto! Eric Baret dice qualcosa in più: Il caos del mondo è qui per farti verde la purezza originaria delle cose (vacuità e silenzio). Ciò ispira a non spaventarsi quando il caos viene verso di noi, ma anzi cercare il Silenzio che è la base di tutto.
Da qui puoi capire che per superare ogni problema devi conquistare la capacità di vedere vacuità e silenzio in tutte le cose.