Sri Atmananda: “La via di jnana richiede un’elevata devozione, nel senso che l’aspirante deve possedere un alto livello di serietà ed onestà per giungere alla Verità. Questa è la vera devozione alla Verità! Ed è infinitamente superiore alla devozione verso qualsiasi altra cosa, che non può che essere inferiore alla Verità”.
La devozione di cui parla Sri Atmananda è ‘Dedizione Assoluta’. Non lasci nemmeno un minuto senza che l’attenzione non sia rivolta all’autoinvestigazione: notare quando entri in qualche identità che non sia il Sé, quando subentra una vasana o il senso di essere l’agente, investigare eventuali agitazioni della mente, l’identificazione al corpo o ad altri oggetti, e soprattutto l’assoluta quiete e immobilità dell’Io trascendente.
Sei abituato a considerarti un essere fisico, sei apparentemente immerso in un mondo fisico con altri esseri che credono di essere un corpo fisico dotato di una personalità che loro considerano l’aspetto spirituale, mentre e solo una parte del corpo mentale. Se non adotti una vigilanza assoluta e ininterrotta, al meglio che puoi, non raggiungi la Liberazione. ‘Al meglio che puoi’ non significa che ti accontenti; fai come meglio puoi ma la tua intenzione dev’essere totalmente rivolta a raggiungere l’attenzione assoluta. “Questa concentrazione” dice Sri Ramana Maharshi, “si trasforma nel sahaja samadhi”.
La maggior parte degli aspiranti si dedica alla spiritualità come se fosse un hobby; al meglio un hobby verso il quale si nutre molta passione. Va benissimo, la mia non è affatto un’invettiva moralistica, ognuno ha i suoi tempi. Sappiate solo che in questo modo non otterrete la Liberazione e che se volete la liberazione dovete devolvere tutta la vostra attenzione all’Autoindagine. “Quando è con sforzo si chiama Autoindagine, quando è senza sforzo si chiama Realizzazione” diceva Sri Ramana Maharshi.