diario

12 gennaio 2021

Dopo l’esperienza di ieri (il samadhi quando mia mamma si è rotta il piede), oggi mi osservo…

Ad ogni espirazione entro in un ‘vuoto’, come un’introversione, come se mi girassi pian piano verso di Me… Questa è la sensazione.

Mentre scrivo è come se ne avessi una conferma interiore…

Sempre scorre l’energia dal Muladhara al Sahasrara… e questa commozione che sentivo i giorni scorsi si sta trasformando in un ‘beatifico abbandono’… Ecco, una visione improvvisa: come se io fossi un ovulo fecondato che affonda nell’utero del Sé.

Sto notando che mentre sono nel movimento della realtà relativa, l’inspirazione alimenta un “fuoco interiore” che mi sostiene e l’espirazione annulla le impressioni emotive, di qualsiasi genere, che si manifestano.

Nonostante sia concentrata nel fare, sono altresì presente a questi fiotti d’Amore in espansione, e poco dopo succede, in una frazione di secondo, una visione/comprensione.

Provo a spiegarmi portando ad esempio il principio dell’osmosi: è come se in quel momento essendo io nell’Essere vedessi la realtà relativa ‘sterile’, e subito dopo, impregnata dal Sé, la vedessi non più ‘sterile’, e poi nuovamente ‘sterile’ e così via… Comprensione: anche la realtà relativa è il Sé.

Questa sera ho meditato.

La meditazione è iniziata con un blocco in gola e osservandolo è emerso che era il senso di colpa per non essere riuscita a impedire che la mamma cadesse rompendosi il piede. Poi riesco ad andare più in profondità, Affiora la parola INNOCENZA e l’immagine di un neonato dentro ad una tutina spaziale che dorme sereno sospeso nello SPAZIO. Mi torna in mente l’immagine della mattina: il Sé come utero.

Dopo mezz’oretta dalla meditazione, sono proprio sotto ‘effetto narcotico’ per qualche momento, come descrive Ramana Maharshi.

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13 gennaio 2021

Questa mattina sono nuovamente dentro allo stesso movimento ‘osmotico’ come ieri e poi emerge questa parola: ANATTA.

La prima volta che incontrai questa parola, il cui significato era a me sconosciuto, fu nel febbraio del 2018, durante un sogno lucido; anche allora scrivevo tutto quello che mi succedeva. Ti riporto quello che scrissi allora.

Ero seduta di fronte ad un uomo che continuava a ripetermi:

ANATTA ANATTA ANATTA…

Poi durante il sogno sono diventata cosciente che stavo sognando e continuavo ad assistere a questa scena. Poi mi sono svegliata nella notte con la parola anatta in testa e una sensazione di Libertà nel Cuore.

Al mattino cerco il significato di ANATTA. L’ho estrapolato da alcune frasi dal sito http://it.dhammadana.org. C’è una lunga spiegazione:

“All’origine, il monaco Gotama, il risvegliato, colui che viene chiamato Buddha, ha identificato questo principio. Ha scoperto una concezione del tutto nuova, nello sviluppo di tutte le tradizioni spirituali dell’umanità. Egli esporrà questa scoperta sotto il nome di anatta.

“Anatta è un termine del dialetto pali, e non una parola sanscrita, che non ha nulla a che vedere con il suo equivalente sanscrito ‘anatman’.

“Anatta rappresenta, la coniugazione di due particelle: “a” privativa e ‘atta’ che indica l’idea di riflessività, di reciprocità. Se si volesse trovare un termine italiano per sintetizzare anatta, si potrebbe dire: assenza di un sé, assenza di ciò che è in sé, assenza di una propria natura.

“Molto spesso il termine anatta viene tradotto nella letteratura con ‘non-ego’, o ‘non-sé’. Questa traduzione è completamente scorretta.

“Anche se per estensione e deduzione l’idea di anatta suggerisce l’assenza di ego, di sé, di anima, la parola anatta in sé stessa (è il caso di dirlo) non vuol dire ‘assenza di ego’, ‘assenza di sé’ o ‘assenza di anima’. Vi sono altri termini per indicare questo in paḷi.

“Ciò detto, in sanscrito la parola ‘anatman’ può indicare effettivamente l’idea di ‘assenza di sé’, ‘assenza di anima’, ‘assenza di ego’. Ma anatta è una parola pali.

“Anatta è l’ASSENZA IN SÉ, applicabile a tutte le cose, a tutte le idee, a tutte le caratteristiche e a tutti i fenomeni fisici e mentali. C’è un sé che non è un sé, ma un non-sé (an-atta)”.

Ora mi viene anche in mente la frase che mi arrivò il 5 di gennaio 2018:

“Il Non Essere si prenderà cura di te”.

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14 gennaio 2021

● MATTINA

Oggi va così… piango senza causa.

Mi sale una paura… Ma cosa vuol dire veramente morire come ego?

Sincronicità: al primo pomeriggio Sergio posta un video di Eric Minetto che parla anche dell’ego…

Sto leggendo sul telefonino il “Percorso di Sri Ramana, parte 2°”… Le pagine scorrono inavvertitamente sulle pagine 98-99 e l’occhio cade su queste frasi “La distruzione dell’agente è essa stessa la distruzione dello sperimentatore” (frase in neretto su La Quiete Dinamica) e “Sappiate che questo è per grazia del tuo guru che agisce dall’esterno per spingerti verso l’interno” (Parole d’Amore di Sri Ramana).

Leggo, leggo, e tutto mi risuona Verità.

Sento tanto freddo e sempre più distacco da tutto.

● SERA

Sessione inaspettata a telefono con Sergio, Ho sciolto velocemente il mio blocco. Non mi ricordo neanche più su cosa abbiamo lavorato! Dopo la sessione ho fissato il soffitto per un’ora… Era il soffitto più bello del mondo! Ero in uno stato di beatifica pace, di energia morbida e amorevole.

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15 gennaio 2021

Dopo la sessione con Sergio stanotte mi sono addormentata dopo le due.

Al risveglio mi sento un po’ spaesata…

Ricevo le immagini di ciò che mi circonda come una bellezza armonica mai vista, qualsiasi impulso mi fa piangere: l’eco del torrente giù a valle, il rumore di pneumatici di un camion in strada, toccare la finestra, aprire il rubinetto, la vista degli alberi… Respiro dal Cuore, senso di Unione con tutto ciò che mi circonda nell’Amore Divino. È Tutto Prezioso. È Tutto Divino. Faccio fatica a concentrarmi….

Nonostante l’attenzione sia nel fare quotidiano, io sono Amore Divino, lo sento in tutte le mie cellule, lo sento in tutta la realtà relativa… È una costante! Ondate di beatitudine continue…

● SERA

Medito.

Mi appare un’immagine: vedo due persone, una di fronte all’altra. Dalla bocca di una delle due persone esce un flusso di lettere dell’alfabeto, come se fosse un Soffio di lettere che entra nella bocca dell’altra.

Dopo la meditazione Mi sento come se ‘abitassi’ il corpo.

Forte vibrazione energetica all’interno del corpo stesso.