Ti siedi, chiudi gli occhi, ignori i pensieri e porti l’attenzione alla Coscienza che vi sta dietro.
Se è coscienza di questo e di quello, si tratta di coscienza coinvolta con gli oggetti impermanenti, siano essi fisici o mentali. Questa coscienza è quindi mutevole ed è chiamata coscienza relativa. Finché incontri il mutevole quello non sei tu; devi risalire alla Pura Coscienza, che è prima della coscienza relativa.
L’aggettivo ‘puro’ significa che c’è solo quello. Acqua pura vuol dire che è solo acqua, senza altri elementi mischiati ad essa. Lo stesso significato ha l’aggettivo ‘assoluto’. L’Essere Assoluto o la Coscienza Assoluta, vogliono dire che c’e solo Essere, o solo Coscienza.
Risali alla Pura Coscienza non legata agli oggetti. All’inizio sembra che sia confinata nel corpo, e la cosa è piuttosto noiosa. Poi d’improvviso si espande a tutto l’universo. Gli oggetti? Sembrano trasparenti, ombre o non esistenti. Tutto è Coscienza Indifferenziata!
Questa non cambia ed è eterna, viene chiamata Brahman. Tu sei Quello.
Immergiti nel Brahman e dimora in Esso, fino a fonderti con Esso ed essere tu stesso il Brahman. Quando non retrocederai più dal Brama all’io personale (l’ego) significa che la mente è morta e tu sei liberato.
Questo il processo della seconda pratica esposta nell’articolo ‘Cosa vi serve per la realizzazione’. È uno dei metodi per praticare la ricerca del Sé nella via diretta.