1. Il primo punto da aver chiaro è che Dio e l’Amore Divino sono la stessa cosa.
2. Il secondo punto è che ciò che impedisce la piena Realizzazione sono tutti i contenuti mentali che non si sono ancora trasformai in Amore Divino.
Quando chiedevano a Sri Ramana se il Divino potesse mutare il karma (il destino) Sri Ramana rispondeva “Sì, Dio può tutto”. È evidente che è così. Il karma non è altro che impressioni mentali che determineranno un futuro nel sogno di Maya; se la Pura Coscienza (il Divino) trasforma quelle impressioni, anche il karma viene trasformato.
3. Il terzo punto da aver chiaro è che per conseguire la piena e irreversibile Realizzazione devi trasformare tutti i contenuti della tua mente in Amore Divino.
DEVI PORTARE A TERMINE QUESTO LAVORO!
Solo così non vi saranno più vasana, non vi sarà più mente.
Non confondete l’Amore Divino col buonismo. Per salvare il paziente un chirurgo potrebbe dover operare. Allo stesso modo per rompere una tendenza erronea che mina la crescita spirituale un insegnante potrebbe dover dire o fare delle cose che all’allievo non piacciono. L’allievo è abituato ad operare in quel modo e il maestro glielo invalida. L’allievo, identificato con quella modalità, si sente egli stesso invalidato e contrattacca. Questo è un allievo che non è ancora pronto ad avere un vero maestro.
Se andate sul mio sito, alla pagina ‘Chi Sono’ c’è scritto: “Insegno l’Autoindagine, la ricerca del Sé, secondo la mia esperienza diretta e gli insegnamenti dell’Advaita Vedanta. Nessun fine di lucro. Unici due requisiti richiesti agli allievi: sincero desiderio di ottenere la Liberazione, accedere all’insegnamento con abbandono e amore”. Per favore, se volete lottare con qualche fantasma della vostra mente, cercate un altro insegnante.
4. Il quarto punto da aver chiaro è che l’espressione piena e completa dell’Amore Divino si ha nel samadhi, nella coscienza unitiva, quando voi vi fondete nell’altro e scompaiono il vostro ‘io’ separato e l’altro come ente separato: voi e l’altro diventate UNO, e questo UNO è la vera e sola Realtà che viene chiamata in vari modi: Sé, Dio, Brahman ecc.
Quello che vi sto presentando è l’Autoindagine Attraverso l’Amore, che fu il percorso del grande jnani Lester Levenson. Levenson si ammalò gravemente, soffriva di forti dolori, e gli dissero che non aveva più di tre mesi di vita. Levenson desiderò talmente la Liberazione che meditò no stop. All’inizio dormiva qualche ora, poi l’energia che sviluppo da quella meditazione intensiva divenne così potente che Lester smise di dormire. Dopo un po’ gli venne anche un’altra siddhi: non ebbe più il bisogno di mangiare. L’energia era diventata così potente da costringerlo a camminare per ore e ore, ma lui non interruppe mai la sua meditazione. Alla fine guarì e ottenne la completa Liberazione. Il suo metodo fu semplice e potentissimo. Egli evocava nella sua mente tutte le persone, situazioni o cose con cui aveva avuto delle contrarietà e spingeva per amarle, fino a raggiungere l’esperienza diretta, fino diventare UNO con quelle: amava amava amava e fino a diventare UNO, che è il massimo dell’Amore.
Un lavoro ciclopico, e forse vi starete chiedendo “quante vite ci vogliono per farlo?”. Lui impiegò poco più di un mese.
Come è possibile? Dovete considerare l’intensità che raggiungono concentrazione ed energia. A un certo punto diventano così potenti da bruciare intere aree di mente con un sol colpo d’occhio.
Questo è il lavoro che propongo ai miei allievi.
Il primo passo è conoscere chi veramente sono loro, e questo è del tutto simile all’Advaita Vedanta classica: portano l’attenzione sul soggetto percipiente e dimorano là fino a diventare UNO con esso. Quando hanno abbastanza chiaro chi sono loro e il vero Sé può essere rievocato in pochi secondi, allora passano l’Autoindagine Attraverso l’Amore.
Come sono stato ispirato a questo metodo?
Avvenne dopo che il mio Sangha si sbriciolò. Io notai – con grandissimo stupore – che aspiranti che raggiungevo stati molto molto elevati, potevano continuare a mantenere attivi aspetti molto oscuri, distruttivi e fortemente non etici della loro personalità. Allora mi dissi: “Che spiritualità è mai questa? Non ne vale la pena!”. Pregai per trovare una soluzione e mi apparve il metodo di Lester Levenson.
Credetemi, l’unica cosa che vi può dare la certezza che non rimanga più niente della mente è l’Amore Divino. Quando l’avete realizzato, siete realizzati senza più decadere. Pensando all’Amore Divino completamente realizzato, mi viene l’immagine di Sri Anandamayi Ma.
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