— Caspita, ma voi del gruppo siete avanti. Io medito da 3 anni e non succede nulla :-D I pensieri li vedo scorrere, li lascio andare, non mi danno più fastidio, e poi c’è silenzio, calma, pace… ma non succede niente.
— Servono due ingredienti per la realizzazione. Uno è la chiarezza della comprensione: dopo molte esperienze dirette capisci che sei il Sé e non l’ego, e questa comprensione è chiara. Ma questo non basta, perché anche con quella chiarezza l’ego continua a vivere alla grande. Ci vuole l’amore, che è l’altro ingrediente. Hai mai visto un adolescente innamorato? Riesce a fatica a rendersi conto di quello che lo circonda. Spesso rimane imbambolato/a, assorbito/a dal pensiero di lei o lui, del suo)a innamorato/a. Quando ti innamori dell’Essere (o Consapevolezza), quell’amore ti porta spontaneamente a traslocare dal mondo – che include il tuo corpo, la tua mente e l’ego – al Divino. L’autrice del ‘Diario 3’ lo testimonia bene: She has totally fallen in love for God!
Io per tanto tempo ho praticato perché volevo star meglio, mi piaceva fare il maestro ecc. Ma solo quando non ho potuto più staccare il mio pensiero dall’Essere, ho avuto i risultati. In ciò che sto dicendo non vi è alcun rimprovero moralistico verso nessuno. Va bene ed è giusto praticare per stare meglio. Lo sto dicendo perché lo sappiate, così da poter imboccare subito la direzione giusta quand’è il momento e non perdere tempo.
Prima deve diventare chiaro che siete il Sé, poi dovete perdervi nell’innamoramento per il Sé, come un adolescente! I Bhakta fanno il percorso inverso: prima si innamorano di Dio e poi conquistano la chiarezza che loro e Dio sono Uno. Ma gli ingredienti sono sempre questi due ❤