Roberta Gamba: — Stanotte ho fatto un sogno ampio dove c’era anche la tua presenza [si riferisce ad Anna Gagliano] oltre ad altre persone. Però non è stato uno di quei sogni lucidi che ricordo come un evento avvenuto nello stato di veglia.
Ultimamente quando mi sveglio entro nel Sé e controllo quello che è successo durante la notte, riesco sempre ad andare a vedere e ripercorrere il sogno e i punti dove non ci sono sogni.
Stamani l ho fatto e dopo un po’ mi sono accorta che eri nel mio sogno.
Per quel che riguarda Te posso dirti che percorrevano una strada che conoscevamo bene, ed entrambe meravigliate abbiamo notato che la solita stradina di campagna impervia si era allargata di molto, erano apparsi dei laghetti che affiancavano la strada. Felici abbiamo allora deciso di tornare verso un luogo che noi chiamavamo casa nostra.
Io ti chiedo: — Dove vai appena arriviamo?
Tu non mi rispondi e fai un gesto come per dire: vedremo, mi va bene tutto.
Io aggiungo: — Potresti venire da me, ma io dormo con mia sorella. Comunque si può dormire anche nel letto piccolo spalle a spalle (ho detto esattamente cosi)…
Poi ci penso un attimo e dico: — Che scema, mia sorella non sta più con me da tanto tempo. Sono sola quindi puoi fermarti da me quando arriviamo il tempo che vuoi.
Tu dici: — Ok, grazie, mi sta bene.
Deciso questo, ci si avventura in questo viaggio verso casa che ci fa incontrare molte persone e stiamo bene per alcuni periodi, però ogni tanto bastava guardarci e ci riavviavamo verso casa senza stare a perdere tempo nel mondo delle Relazioni.
E di nuovo ampi campi verdi, colline, fiumi, pioggia, cieli azzurri… Abbiamo girato mezzo mondo in tutte le stagioni.
Però l’arrivo a casa non lo riesco a vedere forse è rimandato in un prossimo sogno…chissà! ! si è offuscato e non riesco a vedere la fine….
D’altronde la metafora si capisce bene. Anche se la mente modifica le scene e i personaggi, il senso è chiaro e a mio avviso positivo.
La cosa bella è che ci rendevamo perfettamente conto che il percorso, da impervio, ora si stava trasformando in un meraviglioso ambiente sempre più lussureggiante, dello stile del film ‘Avatar’ e questo ci rendeva contente perché notavamo che più si raggiungeva la meta e più il tutto si imbelliva al nostro passaggio
Ti abbraccio..
Robi
Anna Gagliano: — Robi… sono commossa, grazie per questo bellissimo dono
Sai, ieri mi sono accorta di avere agganciato la paura di condurre il ritiro di aprile. L’ho lasciata emerge ed ho pianto tantissimo. Sento che è ancora lì, nascosta e avverto una forte spinta a viverla, in modo diretto, senza mezze misure, fin quando non resterà più nulla. Questo sogno è molto importante per me; è il conforto che il mio cuore ieri notte desiderava, è la voce dolce e amorevole che sussurra che per quanto lungo e impervio possa essere il cammino sto percorrendo la strada verso casa.
Grazie amata sorella, sei accanto a me.
Sergio: — Roberta, la sorella che non sta più a casa tua è la Roberta umana.
Anna, tieni presente che le paure del Maestro di Ritiri Intensivi sono, al tuo livello, le paure inconsce degli ego dei partecipanti che si riversano in te. Per l’ego, un’esperienza diretta, soprattutto le prime, è come la morte, e la paura è di conseguenza. Queste paure sono fisiologiche per il Maestro di Ritiri Intensivi. Iniziano da quando decide il Ritiro, e se le porta con sé. Divi fare attenzione a discriminare quali sono le emozioni tue e quali quelle dei partecipanti. Scoprirai che sono quasi tutte, se non tutte, dei partecipanti; così porti il peso, non ci fai più caso, e ti rilassi.