è necessario passare attraverso l’esperienza diretta?

— Perché è necessario passare attraverso l’esperienza diretta affinché il vero Sé diventi abbastanza accessibile?

— Tu puoi leggere trattati sulla fragola, ma la conoscerai direttamente solo quando la esperisci mangiandola. Vale lo stesso per il Sé; puoi conoscere trattati che ne parlano e cogitare molto a riguardo, ma lo conosci direttamente solo quando diventi Uno con Lui nel samadhi. Ora, come il bambino comincia a camminare sgambettando a fatica, così i primi samadhi sono esperienze dirette istantanee.

Dopo molta pratica di contemplazione del Sé (sotto forma di Io, Essere, Coscienza, Presenza) e molte esperienze dirette istantanee, la mente dell’aspirante diventa abbastanza pura da far sì che il Sé gli diventi facilmente accessibile: ti fermi un attimo e lo trovi.

Da questo punto può cominciare la pratica del samadhi: l’aspirante si introverte, contempla il Sé e cerca di fondersi con Esso attraverso l’abbandono.

Quanto tempo ci voglia per giungere al samadhi è del tutto soggettivo; dipende da quanto l’aspirante che sta iniziando si sia portato avanti nelle vite precedenti.