Caro Sergio, in questi giorni colgo in particolare la parola Silenzio in riferimento al Sé. C’è il bellissimo capitolo del libro di Bernadette Roberts, “La Mente Silenziosa”, nel quale mi sembra di riconoscere un po’ quello che colgo. Non parlo del silenzio come assenza assoluta di rumori, o come assenza di qualcosa, e nemmeno come profondità, parlo di un silenzio che sta sullo sfondo di tutto quello che c’è, compreso anche il chiacchiericcio dei pensieri e tutto quello che la coscienza manifesta attraverso i sensi, in un unicum. È presente una strana ‘ percezione’, quasi un rallentamento… Non nel senso che la vita rallenta, anzi, è che emerge la coscienza spettatrice. Inoltre la coscienza, la forma ed io siamo un tutt’uno ‘liquido’. È tutto questo in questa forma di Silenzio.
M.