Siediti ad occhi chiusi.
Riconosci che tutto è Dio, o semplicemente accettalo per fede perché lo affermano i Maestri e le Scritture.
Invia amore in tutte le direzioni come se tu fossi un sole.
Incontrerai oggetti verso cui hai più difficoltà ad inviare amore: persone, luoghi, eventi, memorie, parti di te, te stesso ecc. Riconosci che sono Dio e lascia che i raggi del tuo amore li penetri e li trasformi fino a che si siano anch’essi trasformati in amore, fino a che di loro hai una buona sensazione. Continua così per tutta la pratica.
Può darsi che tu senta di essere più invogliato ad inviare amore a cose e persone in particolare. Permetti che il tuo desiderio si soddisfi; prima o poi l’amore incontrerà tutto.
Passa le probabili crisi di purificazione che emergeranno, il che significa:
- Riconoscile come tali. La crisi di purificazione può comportare l’affiorare di: rabbia, sentimenti negativi, memorie dolorose, tue identità sgradite all’ego ecc.
- Continua a fare la pratica che le ha fatte emergere.
- Lascia che la crisi ti attraversi senza fare niente: giudicarla, evitarla, trovare rimedi, cambiare sadhana, pensare che stai sbagliando, che non sei adatto alla via spirituale ecc.
Continua la pratica anche al di fuori della meditazione formale, durante la vita quotidiana.
Pratica senza timidezze, ma accetta la tua capacità di amare così com’è e dalle il tempo di espandersi.
Quando interrompere la pratica? Quando entri in samadhi. Allora lì non devi fare più niente
Tutto deve diventare AMORE, DIO!
Fai questa pratica tutti i giorni e non mollare finché non raggiungi questo risultato!