Mi sveglio, sono totalmente nell’Attenzione.
Un preludio di beatitudine mi accoglie con il primo sguardo al cielo limpido mattutino, un battito di ciglia e Sono “rapita” al di là, nel senza tempo e senza spazio: estasi imperitura affiora libera dalle impressioni della mente.
Un flusso continuo di Beatitudine “emerge” come IO.
Oltre la finestra il mio sguardo si perde tra colline, alberi, riflessi, colori…
Tutto è assorbito nella Beatitudine, anche lo sguardo.
Si palesa un messaggio: “Il prezzo di lasciar andare tutti i falsi attaccamenti è ESSERE LIBERA, INCONDIZIONATA, COSCIENTE BEATITUDINE”.
Ora la Visione è estremamente chiara.
Maya è Amaya quando colui che guarda è abbandono a Dio.
L’abbandono non è un’azione ma una naturale rinuncia all’attaccamento, alle impressioni mentali che non sono altro che catene imbriglianti.
Ora, Tutto c’è equanimamente, originato dalla Beata Consapevolezza sempre Presente.
La sublimità di adesso è il Sé sempre risplendente nel Cuore. Nulla Lo oscura.
Si palesa un messaggio: La ricerca inconsapevole “all’esterno” di qualche sollievo che soddisfi, in breve si esaurisce ed oscura il Sé sempre risplendente.
È l’equivalente d’essere benedetti da pioggia pura dal cielo ed affannarsi a cercare un po’ d’acqua per dissetarsi.
In questo Presente Sono la Realtà “Jnanananda”.
C’è un incendio Divino che sta bruciando ciò che non è Reale.
Tutti i concetti cadono inceneriti dalla Conoscenza e la Beatitudine zampilla dalla sorgente Io.
Sono l’alba di Me e la Luce emanata.