— Come si fa a sapere se si è raggiunti un buon livello spirituale?
— Chiediti: “Sono nel mondo ma non sono ‘del’ mondo?” e vedi la risposta che ti arriva. Per dirla poeticamente, non se più figlio della Terra, anche se ci cammini, sei figlio/a del cielo.
Questo non significa non sentirsi capiti dal mondo, in questo si è in tanti… significa aver mollato gli attaccamenti umani legati all’identità col corpo e la personalità. E non vuol dire nemmeno vivere ritirati; uno può vivere da solo in una grotta e avere tutti gli attaccamenti di questo mondo: attaccamenti legati al corpo – paura di ammalarsi di morire –, attaccamenti legati alle relazioni, agli averi…
Non essere del mondo è uno stato, anzi una libertà interiore in cui prevalgono silenzio, quiete, distacco, leggerezza, gioia… ed è dovuto all’aver visto il proprio vero Sé e aver mollato gli attaccamenti legati al corpo e alla personalità. Ci sono molti che dopo aver visto il cielo continuano a tenersi stretti gli attaccamenti umani, e così restano figli della Terra più a lungo.
Nel mio sangha c’è un discreto numero di figli del cielo, con alcuni promettenti a entrare nel ‘club’ e altri che stanno ancora lì a combattere con le mosche dei loro attaccamenti. Tu a cosa aspiri?