— Amato ❤, da qualche giorno sto attraversando un’apertura e un dimorare dolce e naturale. Il mondo si spegne e mi trovo ad aver fatto cose senza intenzione e senza sforzo.
Il cibo che trovo automaticamente nel piatto, il corpo lavato, un messaggio inviato o una corsa di km che sgorga dalle gambe e dai polmoni e si esaurisce senza alcuna intenzione.
E tutto questo non ha alcuna importanza, alcuna presa, e non è “mio” in alcun modo. A tratti non esiste del tutto, a tratti esiste ed è “Suo”.
— Questa spontaneità è assenza di ego-mente. È come vive un illuminato. Savikalpa e quando appare il mondo, nirvikalpa quando non esiste del tutto. Ma entrambi sono il Sé, si alternano.
La cosa importante è che tu abbia ben compreso che la realizzazione NON È UNO STATO! Quando hai compreso Chi-Cosa sei veramente, e ciò si imprime nel più profondo intimo del tuo Cuore così da trasformarsi nella tua stessa identità, e non ne sei più portata fuori dai movimenti mentali, possono transitare sullo specchio della tua coscienza tutti gli stati, senza che tu ne verrai coinvolta. Questa è la Pace, questo è il Sahaja samadhi, questa è la Realizzazione.
Quando Robert Adams dice: “Lo Jnani sta sempre nel sonno profondo”, intende forse dire che dorme sempre ed esattamente nella fase del sonno profondo? Lui sa di essere Quello ed esteriormente può fare e può capitare qualsiasi cosa. L’aspirante che è convinto che la realizzazione sia congelarsi in uno stato, come una statuetta di ghiaccio, all’interno dell’universo continuamente mutevole, si bloccherà nella sadhana finché non abbandonerà quella visione erronea.
Qual è in definitiva la comprensione definitiva che deve imprimersi? “NON SONO LA MENTE, IO SONO IL SÉ”. Finché non si scioglie il nodo dell’identità con la mente, non può esservi nessuna realizzazione, non importa quante esperienze spirituali mirabolanti si siano ottenute.
• Su come disidentificarsi dalla mente si veda il post “I Pensieri”.