— Gioia sempre nuova che nasce dal centro del petto ed energia che proviene da dietro i testicoli (ma dall’interno). Non riesco a contenerla anche se a lavoro devo riuscirci…
— Questo è proprio Turiya. Ci sei!!!
Rimani nella Consapevolezza che osserva tutto disincantata.
Quando questa Consapevolezza si immerge in se stessa e affonda nel Cuore spirituale, quello è Turiya. È il Brahman citato dalla Ribhu Gita, non hai più bisogno di leggerla…
Grande! Sei il primo dei figli ad essere così,prossimo alla meta. Ma pure altri sono vicini.
Quando ‘SEI’ come Coscienza, devi sprofondare molto nella non-azione. Allora tutto il manifesto (l’ologramma virtuale) si staccherà da te e tu sprofonderai sempre più nella pura Coscienza (il Sé).
Sri Ramana dice “Date a me i vostri affanni”… Questo è il vero modo di farlo. Non agire più se vuoi solo: ESSERE. Lascia che la forma faccia in automatico quello che sa, lascia che il film del karma si srotoli così come deve andare… Allora Maya svanirà. Questa è la vera via alla Realizzazione.
Ci sono alcuni che dicono “Io mi abbandono al karma, alle impressioni, perché i Maestri hanno detto il mondo è Brahman, il Sé”. Buona fortuna!
Quando tu realizzi il Sé, scopri che è tutto Sé, anche il relativo, anche Maya. Perciò dal Sé si diparte un flusso d’amore divino verso tutti gli esseri senzienti. Oscillerai tra l’essere assorbito nel Silenzio di Shiva, e l’Amore incondizionato per tutti gli esseri.
Ma, quando dopo aver realizzato il Sé – anche non stabilmente – la tua attenzione può rivolgersi di nuovo all’esterno, non è il mondo, il karma o le impressioni che vedi: vedi solo il Sé. Questo significa che per te non c’è più differenziazione, qualsiasi cosa è indifferentemente il Sé; significa che sei senza desideri e che non hai più spinte a seguire questo o quello, perché questo o quello non sono più: Tutto è Indistintamente il Sé.
Tutto ciò non ha nulla a che vedere con l’abbandonarsi al karma. Quale karma se per te Maya è niente più che un miraggio? Tu sei già morto all’esistere e al non-esistere, alla vita del mondo, ora alberghi nella Vita Eterna. Tu sei la Sorgente!
— Comprendo bene quello che dici. Quando lo schermo del cinematografo è stabilmente consapevole non può identificarsi nelle immagini che si proiettano su di sé… Mi sembra che tutto scorra naturalmente in quella direzione: sono sempre più stabile, e il mondo… è sempre “meno mondo”…
— La Dea ha preso la guida del processo. È la Grazia! _/|\_
Io posto questi dialoghi per quanti credono che l’autoindagine abbia poco a che vedere con Shakti. In realtà poche pratiche risvegliano così direttamente Kundalini come l’indagine sull’«Io Sono».
L’«Io Sono» ‘è’ Kundalini! Essa all’inizio si presenta come manifestazioni energetici, ma infine diviene il Sé. Ecco perché grandi Maestri come Sri Ramana usano le parole Shakti e Consapevolezza come sinonimi.