— In questo periodo sto riflettendo sulla figura di Gesù. Immagino non si lasciasse dominare dall’ira; piuttosto come Arjuna fosse davvero un guerriero capace di tirare fuori “il fuoco” all’occorrenza, giusto?
Onestamente mi attrae questa figura del “guerriero di luce”, che ha integrato tutti gli aspetti in sé, e non ha paura di usarli a seconda delle circostanze, per essere all’occorrenza un pacificatore, un oratore, un maestro, un guerriero…
— Se cerchi di diventare qualcosa o qualcuno, assumerai l’identità di un oggetto mentale (e fisico, se pensi di essere il corpo) e quella sarà la tua prigione. Non puoi che essere quello che sei: il Sé immateriale, mai nato e privo di morte, che è pura Coscienza e puro Essere.
Una volta che la reale identità è chiara, puoi anche imparare delle cose del mondo relativo, ma tu rimarrai sempre libero, senza più il rischio di reificarti in una falsa identità che diverrà poi la tua prigione.
Inoltre se sogni di diventare il personaggio che hai descritto, dovrai reincarnarti finché non realizzi quel sogno. Quando questo avverrà dipende dalla concorrenza delle altre spinte in gioco.
Il desiderio è una carica posta sul piano sottile (mentale) che spinge automaticamente per manifestarsi sul piano fisico. Quando il jiva (l’io individuale impersonale, che è esso medesimo un’illusione) sperimenta il suo sogno, si libera da quel desiderio e va avanti.
Dopo incommensurabile incarnazioni il jiva si rende conto che qualsiasi forma, identità, ruolo e condizione assuma, esse tutte sono limitate e non gli danno la felicità; allora si rivolge alla via spirituale per cercare la sua vera identità e la liberazione.
La tua attrazione ti porta alla confusione di voler realizzare una personalità anziché il vero Sé. La personalità è un’illusione che a tempo debito morrà; il Sé è immortale, è l’unica Realtà ed è il vero Te. Tale confusione ti spingerà verso una sadhana behaviorista (comportamentista*) per acquisire le capacità che desideri. Non vi è nulla di male nell’acquisire capacità relative, ma identificare tali capacità col vero Io – che è pura non-azione – non può che condurre a grande sofferenza, come ogni volta che si desiderano cose irreali.
* Il comportamentismo nasce negli Stati Uniti, patria del pragmatismo. È la scuola di psicologia sviluppata da John Watson che, abbandonando i concetti di io e di coscienza, pone come unico oggetto di studio della psicologia il comportamento dell’individuo.