— Vi sono ancora movimenti della volontà, anche deboli, per centrarti nel Sé?
— Ci sono momenti in cui me ne posso “dimenticare”, come ad esempio fasi concitate del lavoro. Ma non cerco più… Non c’è più Nessuno da cercare.
— Se non vi sono vacillamenti di identità, dimenticarsi di essere il Sé non costituisce pregiudizio alla realizzazione; anzi è lo stato naturale: non ti ricordi più di esserci. Come donna dovevi forse ricordare sempre di essere tale per conservare l’identità femminile? Io mi riferivo a momenti in cui si sente di non essere nel Sé e dover quindi ricorrere alla volontà per ricentrarsi. In questo caso ci si troverebbe ancora all’interno della fase del permanere con sforzo, anche se minimo. Ma su questo mi hai già risposto.
Alcuni passi tratti dal Discorso 82 di Sri Ramana Maharshi:
“Come un viaggiatore quand’è addormentato in una carrozza non è consapevole del movimento, dell’arresto e dello stacco dei cavalli, allo stesso modo uno jnani in sahaja samadhi non è consapevole di quel che accade durante la veglia, il sogno e il sonno profondo.
“In questo esempio il sonno profondo corrisponde allo sciogliere i cavalli e il samadhi al loro arresto, perché i sensi sono pronti ad agire dopo il risveglio, proprio come i cavalli sono pronti a ripartire dopo la sosta.
“Nel kevala samadhi le attività vitali e mentali, la veglia, il sogno e il sonno sono soltanto immersi temporaneamente nel samadhi, ma sono pronti a riemergere quando si esce dal samadhi.
“Nel sahaja samadhi tutte le attività vitali e mentali, e i tre stati di veglia sogno e sonno profondo, sono completamenti distrutti e non appariranno più. Gli altri però notano che lo jnani resta attivo, mangia, parla, cammina ecc. Ma egli non è consapevole di queste attività, mentre gli altri intorno a lui le notano. Esse riguardano il suo corpo, non il suo vero Sé. Per quanto gli concerne, lo jnani è come il viaggiatore addormentato o il bambino che viene nutrito durante il sonno senza esserne cosciente. Al risveglio il bambino dice di non aver bevuto il latte prima d’addormentarsi, e anche insistendo nessuno riesce a convincerlo. Lo stesso accade nel sahaja samadhi”.