Perdurando nel dimorare nel Sé, a un certo punto vi disidentificate dal sentire di essere immersi in una ‘vita’, che vi sia una successione di eventi. Rimane solo il Sé come pura essenza. L’impressione di esistere collassa. Se la cosa non vi è chiara, vi invito alla lettura dello Yoga Vasistha. Questa esperienza dev’essere consolidata da varie prove: quando andate al lavoro, o a fare la spesa, o litigate con Caterina… Deve rimanere stabile al di là d’ogni sfida.
Io so che i Maestri definiscono il Sé come Essere, Esistenza, ma quelli sono nomi e riferimenti validi fin quando si è nella mente. Quando il senso di esistere collassa si può solo dire: né esistenza né non esistenza, né conoscenza né non conoscenza, e così via negando le coppie di opposti. Negare le coppie di opposti significa che ciò a cui ci si riferisce è ‘oltre la mente’.