Un caro amico mi ha scritto di aver visto l’io agente. È una buona cosa, ma non dà risultati al fine di superare l’io agente. Bisogna vedere il vero ‘IO’ che è collettivo, è il tutto ed è oltre il tutto, e mantenere lì la propria identità. Quando si cerca di farlo non vi si riesce, perché l’io personale manda continui segnali di allarme: e se mi capita questo, e se mi capita quello, se mi ammalo, se soffro… Quando si capisce profondamente che il dolore ci è amico e ci aiuta in vari modi, ad amare e comprendere gli altri, ad andare oltre il dolore stesso… allora questi allarmi possono essere ignorati e ci si può abbandonare al Divino e rimanere nel vero IO.