Essere l’osservatore, o stare nell’osservatore (quando siete duali), è quello che i Maestri Dzogchen chiamano Trek-Chod. Il Trek-Chod è la pratica per stabilizzare l’illuminazione.
Essere l’osservatore è lo stato di liberazione, è lo stato naturale.
Andando in profondità sentirete come tutti i blocchi del corpo (contrazioni che trattengono memorie/identificazioni) gradualmente si sciolgono. È la purificazione del corpo definitiva. Allora Shakti (beatitudine in movimento: creatività, potere, gioia, azione) si libera e voi Shiva (beatitudine immobile: consapevolezza/essere) l’osservate inalterati da qualsiasi moto.
Trascendenza e immanenza si fondono. Il fatto che non siete nessuna cosa, vi libera dall’identificazione con le cose e allora queste diventano immediatamente voi come Sé illimitato.
Attraverso la pratica dell’osservatore arrivate a sentire chiaramente di non essere voi l’attore, ma che l’attore è il Potere Superiore, come diceva Sri Ramana.
Andando ancora più profondamente c’è solo l’osservatore nell’osservatore. Shiva e Shakti diventano UNO. È il ‘sonno desto’, l’eterno riposo, lo stato di ananda superiore, la beatitudine vacua, il nirvana.
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Cogliete la qualità vacua dell’osservatore,
coglietene la non-azione…
È bellissimo