L’uomo/donna di Dio abbandona a Dio tutta la sua vita e fa quello che Dio gli dice di fare.
Naturalmente sul fare quel che Dio dice v’è un ampio rischio di autoinganno; ho visto molti aspiranti spacciare le loro istanze mentali per volontà divina. L’aspirante onesto usa l’intelligenza discriminativa per sottoporsi ad autoindagine e verificare se il suo agire segue la volontà di Dio; gli altri riceveranno l’insegnamento dal karma.
Commendo di Annapurna:
È solo il dialogo ininterrotto con Dio che ci salva, unico vero atto di fede richiesto. A poco a poco tutto il resto diventa zero. Alla fine basterebbe ricordare è recitare come un mantra che la vita è dolore e Dio immensa gioia.