la comprensione è la nostra vera natura

Dai Satsangha di Francis Lucille

Dove ha luogo la comprensione?

La comprensione non avviene nella mente. Riflettiamo su una domanda e a un certo punto la domanda svanisce e abbiamo un lampo di comprensione, un intuito. Quando la domanda è presente, la risposta, la comprensione, è assente. Allo stesso modo quando appare la risposta, la domanda per definizione scompare; allora diciamo: “Ora ho la risposta”, ma tra il porsi la domanda e il formulare la risposta la mente non è presente, perché la mente è semplicemente il processo del domandare e formulare. È esattamente nel momento senza tempo tra la domanda e la formulazione della risposta, in cui la mente non è presente, che avviene la comprensione.

Perciò né la domanda né la formulazione della risposta sono presenti quando la comprensione ha realmente luogo, quindi non si può dire che comprendiamo un pensiero. Che cos’è allora che comprendiamo realmente? La comprensione comprende se stessa. Essa ci riporta alla nostra vera natura, la coscienza, che è pura intelligenza. Essa è la risposta. La comprensione non avviene da qualche parte: è la nostra vera natura.

Dopo tale esperienza atemporale di comprensione, la mente riappare col pensiero: “Ho capito questo e quello”. tale pensiero ricrea l’ego indicandolo come l’entità che si presume essere il soggetto della comprensione. Ma l’esperienza che realmente abbiamo è che quando la comprensione avviene – nel momento in cui la coscienza riconosce se stessa – l’io non è presente, la mente non è presente.

Noi siamo abituati a fare distinzione tra comprensione, amore e bellezza, ma in verità sono la medesima cosa. La comprensione è bella, l’amore è comprensione, la bellezza è amore. Ogni volta che siamo toccati dalla comprensione, dall’amore o dalla bellezza, è un momento in cui la mente diventa naturalmente silenziosa; ma non sto dicendo silenziosa per un lungo periodo di tempo, perché non c’è tempo, quello è un momento senza tempo. Questo è il modo di percepirlo sul piano del pensiero e del ragione. Quel che si percepisce sul piano del sentire è che la vita diventa sempre più fragrante.

NOTA DI SERGIO:
Per gli aspiranti di livello medio e avanzato è molto importante capire questo, perché fin quando penseranno che la comprensione si trova nel pensiero, saranno indotti a restare nel pensiero; ma quando capiscono che la presenza consapevole è per sua stessa natura comprensione e che il pensiero è solo uno strumento atto a mettere in pratica le comprensioni, allora restano nella presenza e lasciano che la comprensione avvenga da sé.
La presenza consapevole si rivela all’aspirante in 3 fasi:
1. Nella prima fase appare come uno sfondo su cui si muovono tutti i fenomeni, come un cielo immoto su cui si muovono nubi, corpo celesti, uccelli ecc. Questa è la fase della discriminazione tra Sé (la presenza consapevole) e non-Sé (i fenomeni).
2. Nella seconda fase l’aspirante si rende conto che tutti i fenomeni sono fatti della stessa nature della presenza consapevole, che è coscienza; essi, come onde, nascono dalla coscienza, fatti di coscienza, si manifestano e si evolvono nella coscienze, e si riassorbono nella coscienza. Questa è la fase che introduce il primo livello di non dualità.
3. Nella terza fase la presenza consapevole si manifesta come gioia, amore e bellezza. Questa è la fase che precede la realizzazione stabile senza ritorno, perché solo una tale esperienza consente un abbandono totale e nessuna tentazione di tornare alla mente e all’ego. Spesso aspiranti commentano: “Sono d’accordo su tutto, ma tutta questa gioia mi sembra eccessiva”. Io non rispondo, a volte do loro ragione. A che serve discutere? Non sono ancora arrivati a questo punto, quando ci arriveranno ne avranno l’esperienza.