Alcune anime (jiva) mature, con una bhakti (devozione) matura, quando conoscono il Sé entrano presto in uno stato di abbandono al Sé. Ciò ritira la loro attenzione dal mondo esterno (il non–Sé), li conduce a uno stato di totale non attaccamento e quindi alla Liberazione.
I più degli aspiranti non godono però di tale vantaggiosa situazione. Quando conoscono il Sé, gran parte della loro attenzione rimane rivolta verso il mondo, il corpo e la loro persona. A volte entrano nel Sé, ma poco dopo ritornano a identificarsi con l’illusione, rimanendo prigionieri dell’ego. Ciò li rende frustrati, né non sanno come uscire da questo loop.
Devono comprendere che solo il Totale Non Attaccamento al non-Sé li condurrà alla Liberazione.
Tuttavia un non attaccamento stoico, mentale, senza devozione non funziona. Il non attaccamento virtuoso sgorga dall’amore per il Sé, è un darsi al Guru e a Dio. Si tratta dunque di un’unione di devozione e non attaccamento che si alimentano l’un l’altro.
Per quest’ultima categoria di aspiranti le tappe sono tre: 1) Conoscenza del Sé, 2) Amore per il Sé (sostenuto dal bisogno di fuggire dal dolore provocato dall’attaccamento all’illusione), 3) Non Attaccamento Totale, ossia Liberazione.
Queste le due principali categorie di aspiranti. Vi sono poi casi particolari che includono gli ostacoli più disparati. Vanno visti uno ad uno.